Per le prossime missioni spaziali serve un ampliamento | Il Near Space Network è troppo piccolo: al via contratti miliardari
Espandere il Near Space Network per tenere al passo le comunicazioni spaziali con le missioni: ecco come si arriverà all’obiettivo.
Quando si parla di missioni spaziali, una cosa che non si vede ma è fondamentale è la comunicazione. Tutto, dalle sonde robotiche agli astronauti sulla Luna, dipende da reti solide che possano gestire dati e messaggi senza intoppi. È chiaro che, senza questi collegamenti, molte missioni potrebbero finire male o non partire proprio.
Negli ultimi anni, la tecnologia per le comunicazioni spaziali è diventata sempre più complessa. Non basta costruire razzi più potenti o sonde più veloci: serve anche un’infrastruttura a terra che possa tenere il passo. Antenne, reti satellitari, centri di controllo – tutto questo deve funzionare come un’orchestra ben sincronizzata per evitare disastri.
Le missioni di oggi non sono più solo “andiamo sulla Luna e torniamo”. Stiamo esplorando Marte, inviamo telescopi per guardare ai confini dell’universo e stiamo progettando stazioni spaziali private. Questo significa che i sistemi di comunicazione devono essere in grado di gestire moltissime operazioni tutte insieme. E, diciamolo, non si può mica avere un solo telefono per tutto l’universo, no?
Ecco perché c’è bisogno di un upgrade serio delle reti esistenti. Una di queste, il Near Space Network, è pensata proprio per le comunicazioni tra la Terra e i veicoli fino a circa 2 milioni di chilometri di distanza. È un sistema cruciale, ma serve espanderlo per sostenere il ritmo delle missioni che aumentano ogni anno.
Nuovi contratti per migliorare il network
Per risolvere il problema, la NASA ha deciso di investire grosso. Ha firmato contratti per un valore totale di circa 4,82 miliardi di dollari con alcune aziende private, tipo Intuitive Machines, Kongsberg Satellite Services, SSC Space U.S. e Viasat. Questi accordi coprono il periodo dal 2025 al 2029, ma con l’opzione di estenderli fino al 2034 se servirà.
Lo scopo? Creare nuove infrastrutture per la comunicazione spaziale. Intuitive Machines, ad esempio, si occuperà di garantire un collegamento diretto tra la Luna e la Terra, così il Deep Space Network potrà dedicarsi ad altre missioni senza sovraccaricarsi.
Aziende in campo per il futuro
L’idea della NASA è chiara: affidarsi sempre più ai privati per ridurre i costi e aumentare l’efficienza. Kongsberg Satellite Services, per esempio, gestirà le comunicazioni vicino alla Terra, mentre SSC Space U.S. e Viasat supporteranno le missioni scientifiche in orbita bassa terrestre.
Con questi nuovi partner e le loro soluzioni tecnologiche, il Near Space Network sarà in grado di sostenere il peso crescente delle missioni. Non solo quelle attuali, ma anche quelle più ambiziose che ci aspettano nei prossimi decenni. È come se stessimo passando da una strada sterrata a un’autostrada a sei corsie per l’esplorazione spaziale.