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Luna, ciò che mostra non è il suo vero volto | Sotto la sua superficie si nasconde il nostro VERO satellite

Illustrazione di una Luna piena (Depositphotos)

Illustrazione di una Luna piena (Depositphotos FOTO) - www.aerospacecue.it

La Luna ancora non ha mostrato il suo “vero volto”, infatti sotto la superficie lunare si nascondono segreti molto interessanti.

La superficie lunare è caratterizzata da un paesaggio arido, ricoperto da uno strato di polvere finissima chiamata regolite. Questo materiale, composto da particelle derivanti dalla frantumazione delle rocce a causa di impatti meteorici, è il risultato di miliardi di anni di bombardamenti da parte di micrometeoriti e radiazioni solari.

La Luna presenta due principali tipologie di terreno: le regioni chiare e montuose, note come altopiani, e le aree scure e pianeggianti, chiamate mari. I mari, che rappresentano circa il 16% della superficie lunare, sono antiche pianure basaltiche formatesi in seguito a colossali eruzioni vulcaniche miliardi di anni fa.

I crateri d’impatto sono un’altra caratteristica dominante della Luna. Questi segni, di dimensioni che variano da pochi millimetri a centinaia di chilometri, sono stati causati da asteroidi e comete.

Le temperature sulla superficie lunare variano drasticamente, oscillando tra circa -173°C durante la notte e 127°C durante il giorno.

La formazione della Luna e la sua età

La Luna, nostro satellite naturale, si è formata tra 4,43 e 4,51 miliardi di anni fa in seguito a un gigantesco impatto tra la giovane Terra e un corpo celeste di dimensioni simili a Marte. Questo evento catastrofico generò un’enorme quantità di materiale che, espulso nello spazio, si aggregò per formare la Luna. Nei primi milioni di anni, il satellite era ricoperto da un vasto oceano di roccia liquida, risultato delle altissime temperature generate dall’impatto.

Nel tempo, la Luna si raffreddò progressivamente, consolidando la sua crosta. Tuttavia, la sua età precisa è stata oggetto di dibattito tra i ricercatori. Studi recenti pubblicati su Nature hanno dimostrato che le differenze nei campioni lunari derivano dal forte vulcanismo che ha caratterizzato il satellite nelle sue fasi iniziali. Questo vulcanismo ha fuso più volte la crosta, rendendo difficile determinare l’età originale delle rocce e “resettando” l’orologio geologico della Luna.

Illustrazione dell'attività vulcanica sulla Luna (Mps_Alexey Chizhik)
Illustrazione dell’attività vulcanica sulla Luna (Mps_Alexey Chizhik FOTO) – www.aerospacecue.it

Il vulcanismo lunare

Alcune centinaia di milioni di anni dopo la sua formazione, la Luna era molto più vicina alla Terra rispetto a oggi, a circa un terzo della distanza attuale. Le intense forze di marea generate dalla vicinanza con il nostro pianeta causarono un forte riscaldamento interno, attivando un’intensa attività vulcanica. Questo processo non solo modificò la crosta lunare, ma riempì i primi bacini di impatto con lava, rendendo irriconoscibili molti crateri. Questo fenomeno spiega il numero relativamente basso di crateri visibili oggi sulla superficie lunare.

La presenza di cristalli di zircone, resistenti al calore, ha permesso ai ricercatori di risalire a una parte della storia primordiale della Luna. Questi minerali, sopravvissuti alle intense fusioni, hanno mantenuto intatte le loro proprietà originarie, fornendo dati cruciali sull’età della Luna. La situazione vulcanica della Luna primordiale è paragonabile a quella attuale della luna di Giove Io, che, grazie alle forze di marea esercitate da Giove, è il corpo più vulcanicamente attivo del Sistema Solare.