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La nostra acqua arriva da molto lontano | Finalmente hanno capito tutto: arriva da questo punto esatto dell’universo

Illustrazione di un pianeta simile alla Terra (Depositphotos)

Illustrazione di un pianeta simile alla Terra (Depositphotos FOTO) - www.aerospacecue.it

Il nostro pianeta è unico, ma la nostra acqua potrebbe arrivare da molto lontano. La ricerca è stata lunga ed estenuante.

Gli elementi chimici presenti sulla Terra raccontano una storia cosmica, molti dei quali hanno origini extraterrestri. Gli atomi più leggeri, come idrogeno ed elio, si sono formati durante il Big Bang, mentre elementi più pesanti sono stati generati nel cuore delle stelle attraverso processi di fusione nucleare.

Quando queste stelle esplodono come supernove, rilasciano nello spazio gli elementi che arricchiscono le future generazioni di sistemi stellari.

Materiali fondamentali per la vita, come carbonio, azoto e ossigeno, sono stati sintetizzati da stelle di medie dimensioni e distribuiti attraverso venti stellari.

Ferro, nichel e altri metalli più pesanti si sono formati in eventi catastrofici come le supernove o le collisioni tra stelle di neutroni, che rilasciano enormi quantità di energia necessaria per creare nuclei complessi.

Un’enorme riserva d’acqua

In un Quasar distante 12 miliardi di anni luce, gli astronomi hanno identificato il più grande serbatoio d’acqua mai scoperto nell’universo. Questo bacino, orbitante attorno al Quasar APM 08279+5255, contiene una quantità di vapore acqueo stimata in 140.000 miliardi di volte gli oceani terrestri. La scoperta rappresenta una prova significativa della presenza diffusa di acqua già nelle fasi iniziali dell’universo, a meno di due miliardi di anni dal Big Bang.

Il Quasar stesso è un nucleo galattico estremamente luminoso alimentato da un buco nero supermassiccio, la cui massa è 20 miliardi di volte quella del Sole. Grazie alla sua intensa energia, il Quasar emette radiazioni che riscaldano il gas circostante, creando condizioni favorevoli per la presenza di vapore acqueo. Questo ambiente unico è una finestra preziosa per studiare le dinamiche dell’universo primordiale e il ruolo dell’acqua nella sua evoluzione.

Illustrazione di un Quasar (Depositphotos)
Illustrazione di un Quasar (Depositphotos FOTO) – www.aerospacecue.it

Cosa significa tutto questo?

La scoperta non riguarda solo la quantità d’acqua, ma anche le sue proprietà. Il gas che circonda il Quasar è meno denso dell’atmosfera terrestre di un fattore di 300.000, ma presenta una temperatura relativamente alta di -63°F e una densità significativamente maggiore rispetto al gas trovato comunemente nelle galassie. Queste caratteristiche indicano che i Quasar possono influenzare il loro ambiente su scale gigantesche, mantenendo il gas abbastanza caldo da impedire la sua dispersione.

Dal punto di vista scientifico, lo studio dei Quasar come APM 08279+5255 è fondamentale per ricostruire le prime fasi dell’universo. Analizzare la luce proveniente da tali distanze ci permette di comprendere meglio la formazione delle prime galassie e delle strutture cosmiche. Inoltre, la presenza di acqua in un ambiente così remoto fornisce indizi preziosi sul potenziale ruolo di questo elemento nella formazione della vita.