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Corpi celesti, questo è stato scoperto oltre 150 anni fa ed ancora nessuno ci ha capito nulla | Non sanno cosa sia: troppo diverso dagli altri

Illustrazione di alcuni corpi celesti (Depositphotos)

Illustrazione di alcuni corpi celesti (Depositphotos FOTO) - www.aerospacecue.it

Alcuni corpi celesti famosi e che abbiamo imparato a conoscere, sono conosciuti da secoli. Ma li conosciamo bene?

Nel vasto universo, molti corpi celesti rimangono misteriosi, con informazioni limitate o inesistenti. Tra questi, gli oggetti transnettuniani, come Sedna e altri membri della fascia di Kuiper, sono poco studiati.

Questi mondi ghiacciati, lontani dal Sole, potrebbero fornire indizi preziosi sulle origini del Sistema Solare, ma la loro distanza rende le osservazioni estremamente difficili.

Un altro esempio sono i pianeti interstellari, oggetti che vagano nello spazio senza orbitare attorno a una stella. La loro natura e origine sono ancora sconosciute.

Scoperti attraverso lievi distorsioni gravitazionali o la loro debole emissione di calore, potrebbero essere resti di sistemi planetari distrutti o mai formati completamente.

Un corpo celeste unico

Chirone, noto anche come (2060) Chirone, è un corpo celeste straordinario che sfida le tradizionali classificazioni astronomiche. Situato tra le orbite di Saturno e Urano, questo oggetto ibrido combina caratteristiche di asteroidi e comete. Con un diametro stimato di circa 100 km, Chirone possiede una chioma simile a quella delle comete, formata da gas e polveri, e mostra un’orbita irregolare tipica dei “centauri”, una classe di oggetti che si trovano tra Giove e Nettuno.

Scoperto alla fine degli anni ’80, Chirone è stato recentemente oggetto di studio approfondito grazie al James Webb Space Telescope (JWST). Per la prima volta, gli astronomi sono riusciti a rivelare la composizione chimica della sua superficie e della sua chioma. L’analisi ha mostrato la presenza di ghiacci di monossido e diossido di carbonio sulla superficie, insieme a gas come metano e diossido di carbonio nella chioma. Queste caratteristiche rendono Chirone un esempio unico tra i centauri e una finestra privilegiata per studiare i processi fisici e chimici in corso su questi corpi celesti.

Illustrazione artistica di Chirone (William Gonzalez Sierra)
Illustrazione artistica di Chirone (William Gonzalez Sierra FOTO) – www.aerospacecue.it

Le implicazioni scientifiche

L’utilizzo del James Webb Space Telescope, con lo spettrografo NirSpec, è stato fondamentale per analizzare le molecole presenti su Chirone. Gli astronomi hanno scoperto che alcuni ghiacci, come il metano e il diossido di carbonio, potrebbero risalire alla nebulosa primordiale da cui si formò il Sistema Solare. Altri composti, come acetilene, propano ed etano, si sono probabilmente formati successivamente attraverso reazioni chimiche sulla superficie. Chirone, a differenza degli oggetti transnettuniani più lontani, presenta attività dovuta al riscaldamento del Sole, che permette l’evaporazione di gas dalla superficie.

Studiare Chirone offre un’opportunità unica per comprendere meglio il passato del Sistema Solare. Gli astronomi ritengono che i centauri siano stati originariamente oggetti transnettuniani spostati verso orbite più interne dall’interazione con i giganti gassosi. Chirone, con la sua chioma e la sua attività, rappresenta una fase di transizione tra asteroidi, comete e oggetti più lontani. Per il futuro, sono già in programma ulteriori osservazioni, che permetteranno di analizzare come il riscaldamento solare influenzi i ghiacci e la composizione chimica di questo affascinante corpo celeste.