Buco nero, stava dormendo e lo hanno svegliato | Quali saranno le conseguenze? Lo svelano gli astronomi
Un buco nero “dormiente” si risveglia all’improvviso: gli astronomi si interrogano sulle possibili conseguenze.
I buchi neri sono una di quelle cose che, ogni volta che ci pensi, ti fanno dire: “Ma davvero esistono?”. Cioè, pensa un attimo: oggetti che inghiottono tutto, persino la luce, e che sembrano usciti direttamente da un film di fantascienza. E non è finita qui, perché a volte smettono di “mangiare”, come se andassero in letargo, e non lasciano più traccia di sé. Strano, vero?
La loro storia, poi, è incredibile. Nascono dal collasso di stelle gigantesche o dall’unione di buchi neri più piccoli, e crescono accumulando materia attorno a loro. Ma non parliamo di una crescita normale, tipo “mangio un po’ di gas qua e là”. No, alcuni diventano così enormi – parliamo di milioni o miliardi di volte la massa del nostro Sole – che è quasi impossibile immaginare come abbiano fatto.
E qui sta il bello (o il mistero, a seconda di come la vedi): come crescono così in fretta? Perché alcuni diventano mostri luminosi e attivi, mentre altri si spengono completamente? Gli scienziati ci stanno ancora sbattendo la testa, ma ogni volta che trovano una risposta, sembra che nascano altre dieci domande. È un po’ frustrante, ma anche affascinante, no?
Grazie alla tecnologia spaziale, però, stiamo facendo passi da gigante. Con telescopi come il James Webb, possiamo finalmente vedere dettagli dell’universo che fino a pochi anni fa erano un sogno. E tra queste osservazioni incredibili ci sono anche i buchi neri più antichi, quelli che si nascondono nelle profondità del tempo e dello spazio.
I buchi neri dormienti: giganti che si nascondono
Ora, tra tutte le cose strane sui buchi neri, ce n’è una che spicca: quelli “dormienti”. Praticamente, non fanno niente. Non brillano, non divorano materia a ritmi frenetici, e sono quasi impossibili da vedere. È come cercare un’ombra nel buio. Eppure, sono lì, e potrebbero essere molto più comuni di quanto immaginiamo.
C’è poi questa storia curiosa sul loro rapporto con le galassie ospiti. A quanto pare, molti di questi buchi neri si comportano da veri “egoisti”: risucchiano tutto il gas disponibile, lasciando la galassia senza risorse per formare nuove stelle. Insomma, è come se dicessero: “Tutto per me, grazie”.
Un gigante dell’alba cosmica
Di recente, un team di scienziati ha scovato un buco nero dormiente davvero incredibile. Questo colosso risale a circa 13 miliardi di anni fa, quando l’universo era ancora giovane, e ha una massa di 400 milioni di volte quella del Sole. Nonostante queste dimensioni pazzesche, è praticamente invisibile, perché non sta accrescendo materia in modo attivo.
La scoperta, pubblicata su Nature, è stata possibile grazie al James Webb Telescope. E sai qual è la cosa più interessante? Questo buco nero potrebbe essere solo la punta dell’iceberg. Gli scienziati pensano che ce ne siano tanti altri simili, ancora nascosti là fuori. E chissà, magari uno di loro ci aiuterà a capire finalmente come funziona davvero il nostro universo!