Il Pianeta “benedettino” ha svelato un segreto importantissimo | Gli astronomi senza fiato quando l’hanno scoperto
Dalla sua prima scoperta ai primi studi, questo pianeta ha lasciato tutti a bocca aperta soprattutto dopo la sua scoperta.
Gli esopianeti sono pianeti che orbitano attorno a stelle al di fuori del nostro Sistema Solare. La loro esistenza era teorizzata da tempo, ma la prima scoperta confermata risale al 1992.
Da allora, grazie a strumenti avanzati come il telescopio spaziale Kepler e il James Webb Space Telescope, sono stati identificati migliaia di esopianeti.
Gli esopianeti variano notevolmente per dimensioni, composizione e distanza dalle loro stelle. Alcuni sono giganti gassosi simili a Giove, mentre altri sono rocciosi come la Terra.
La loro classificazione si basa su queste caratteristiche e sulla posizione rispetto alla zona abitabile, l’area attorno a una stella dove l’acqua liquida potrebbe esistere.
Un particolare esopianeta
TRAPPIST-1 b è un esopianeta roccioso situato a circa 40 anni luce dalla Terra, in orbita attorno alla stella nana rossa TRAPPIST-1. Fa parte di un sistema planetario che comprende sette pianeti simili alla Terra, tre dei quali si trovano nella cosiddetta zona abitabile, dove le condizioni potrebbero permettere la presenza di acqua liquida. La superficie di TRAPPIST-1 b è soggetta a intense radiazioni stellari e a impatti di meteoriti, il che suggerisce una crosta scura e priva di un’atmosfera protettiva.
Alcune e recenti osservazioni con il James Webb Space Telescope hanno rilevato una temperatura superficiale di circa 230°C sul lato diurno del pianeta. Questa misurazione ha portato molti scienziati a concludere che TRAPPIST-1 b sia privo di atmosfera. Ma l’assenza di segni di erosione superficiale ha sollevato nuovi dubbi e ipotesi: il pianeta potrebbe essere soggetto a vulcanismo o tettonica a placche, attività che potrebbero rigenerare periodicamente la superficie.
C’è un’atmosfera?
Nonostante le indicazioni di una superficie rocciosa esposta, alcuni scienziati ritengono che TRAPPIST-1 b possa avere un’atmosfera densa, composta principalmente da anidride carbonica con uno strato di foschia di idrocarburi. Questo strato di foschia potrebbe riscaldarsi a causa della radiazione ultravioletta della stella, come accade su Titano, luna di Saturno. Ma le stelle nane rosse come TRAPPIST-1 emettono forti radiazioni e venti stellari che potrebbero facilmente erodere le atmosfere dei pianeti vicini nel corso di miliardi di anni.
La difficoltà nel rilevare con certezza un’atmosfera su TRAPPIST-1 b risiede nel fatto che le atmosfere dei pianeti rocciosi sono sottili e producono segnali deboli rispetto a quelli dei pianeti gassosi. Anche con strumenti avanzati come il James Webb, le osservazioni finora effettuate non sono state sufficienti per una conferma definitiva. Gli scienziati stanno pianificando ulteriori studi utilizzando la spettroscopia di transito per analizzare come il calore viene distribuito tra il lato diurno e quello notturno. Se la temperatura dovesse variare bruscamente tra i due lati, sarebbe un chiaro indizio dell’assenza di atmosfera.