ISS, terminato il primo esperimento | Ora si passa all’assaggio del sakè: obiettivo produrlo sulla Luna
Concluso il primo esperimento sulla ISS: ora si testa il sakè con l’ambizioso obiettivo di produrlo direttamente sulla Luna.
Il sakè non è solo una bevanda, è quasi una filosofia di vita in Giappone. Per secoli, questa specie di “vino di riso” è stata protagonista di rituali shintoisti, celebrazioni familiari e serate nei locali tradizionali.
Ogni sorso racconta una storia di tradizione e pazienza. Ogni regione ha il suo stile unico, il suo sapore particolare — sì, anche perché l’acqua che usano cambia tutto. E poi c’è il toji, il mastro birraio che, davvero, è come un artista. Un vero e proprio maestro di un’arte antica.
Il processo per produrre il sakè è una roba da veri esperti. Ci vogliono precisione, tempo e quella maestria che ti fa dire “wow” solo a guardare. L’ingrediente segreto? Il fungo koji, che riesce a trasformare l’amido del riso in zuccheri.
E da lì parte tutto il resto. Una sorta di magia chimica che i produttori conoscono alla perfezione. Non è mica come fare una birra o un vino! Qui stiamo parlando di un equilibrio perfetto tra natura e tecnica.
Fermentazione spaziale: un esperimento fuori dal mondo
Negli ultimi anni, però, il sakè non è rimasto fermo al passato. Si è aperto al mondo. In città come New York, Londra e Parigi ci sono sempre più bar dedicati solo al sakè. Alcuni lo bevono ancora nei bicchierini di ceramica, altri sperimentano con calici da vino. La cosa bella? Il sakè si sposa bene con tantissimi cibi, non solo con il sushi. Quindi sì, possiamo dire che è diventato una sorta di trend globale. Ma la vera rivoluzione sta arrivando ora. Non ci crederai, ma presto potremo bere sakè fatto nello spazio! Sì, hai capito bene. Proprio nello spazio.
Nel 2025, la storica azienda giapponese Asahi Shuzo — quella famosa per il brand “Dassai” — ha deciso di spingersi oltre ogni limite. Hanno annunciato che manderanno ingredienti per produrre sake sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Saranno gli astronauti a fare il primo mix di riso, koji e lieviti nel modulo giapponese Kibo. Un esperimento folle, vero? Ma anche incredibilmente affascinante!
Obiettivo luna: il sakè del futuro
Il piano di Asahi Shuzo, però, è ancora più audace. Stanno puntando dritti alla Luna! L’idea è quella di riuscire a produrre sakè usando l’acqua lunare. E come se non bastasse, stanno anche progettando di mettere in vendita una bottiglia speciale di questo sakè spaziale.
Preparati: costerà qualcosa come 100 milioni di yen (sì, circa 620.000 euro!). Però c’è una buona notizia: i soldi andranno tutti a progetti di ricerca spaziale giapponesi. Insomma, un brindisi stellare che aiuterà a finanziare il futuro dell’esplorazione spaziale.