Sembra una Cometa, ma non lo è | La sua scia ha ingannato tutti: astronomi increduli per la perdita di gas
Una scia luminosa ha confuso tutti: sembra una cometa, ma è qualcos’altro e gli astronomi sono senza parole per l’improvvisa fuga di gas.
Quando si parla di pianeti gassosi, viene naturale pensare a Giove e Saturno con i loro anelli e le tempeste che sembrano non fermarsi mai. Sembrano così maestosi e imperturbabili da dar l’idea di essere eterni. Eppure, anche questi colossi hanno i loro punti deboli. Sì, anche loro perdono dei pezzi, a volte in modo piuttosto spettacolare.
Immagina un’enorme palla di gas che se ne sta lì nello spazio, e piano piano, quasi senza accorgersene, perde pezzettini della sua atmosfera. È un’immagine strana, vero? Eppure è quello che succede, soprattutto quando un pianeta si trova troppo vicino alla sua stella. La sua atmosfera viene scaldata e poi soffiata via, come se fosse una nuvola di fumo al vento.
Gli esopianeti gassosi, quelli che orbitano intorno a stelle lontane, sono particolarmente interessanti per questo motivo. Studiarli è come osservare dei modelli in scala dei nostri giganti del Sistema Solare, ma con caratteristiche molto più estreme. Capire come perdono atmosfera ci aiuta a immaginare meglio le storie di questi mondi lontani e a intuire come potrebbero evolversi nel tempo.
Ma la cosa più strana? Questa perdita di atmosfera non è sempre ordinata. A volte, invece di disperdersi in tutte le direzioni, i gas si allungano formando delle code lunghe e sinuose che ricordano quelle delle comete. Sembra quasi che il pianeta lasci una scia mentre corre intorno alla sua stella. E non è finita qui: queste code cambiano forma a seconda dell’umore del vento stellare.
Un gigante gassoso con la coda da cometa
Uno degli esempi più affascinanti è Wasp-69b, un esopianeta grande come Giove che si trova a circa 160 anni luce da noi. Questo pianeta sta letteralmente perdendo pezzi di sé. Mentre orbita attorno alla sua stella, lascia dietro di sé una scia gassosa lunga più di 560mila chilometri — sì, hai capito bene, sette volte più lunga del suo raggio. Se non lo sapessi, potresti tranquillamente scambiarlo per una cometa!
La colpa di tutto questo è della fotoevaporazione. In pratica, la stella bombarda l’atmosfera del pianeta con radiazioni ultraviolette, scaldando gli strati esterni fino a staccarli. Il vento stellare poi soffia via questi gas, modellandoli in una coda. La cosa interessante è che questa coda non è statica: cambia forma e lunghezza a seconda di quanto il vento stellare è forte in quel momento.
Una scoperta che ci fa capire molto di più
Grazie alle osservazioni fatte con l’Osservatorio Keck delle Hawaii, gli astronomi hanno scoperto che questa coda continua a brillare anche dopo che il pianeta ha finito il suo passaggio davanti alla stella. Per oltre un’ora e mezza, i gas sono ancora visibili, come se stessero salutando mentre scivolano via. È una prova di quanto questo processo sia dinamico e imprevedibile.
E questa scoperta è importante, perché ci aiuta a capire meglio come i pianeti e le loro stelle interagiscono tra loro. È un po’ come sbirciare nella vita privata di questi mondi lontani e scoprire che, anche a migliaia di anni luce da noi, l’universo è in continua evoluzione. Wasp-69b ci mostra che anche i giganti possono perdere pezzi e che, a volte, ciò che sembra una cometa… è tutta un’altra storia!