Sole, se la nostra stella finisce, noi sopravviveremo | Gli astronomi sono concordi: la conferma viene da un mondo molto vicino a noi
Un mondo roccioso che consetirebbe la vita della Terra anche dopo la fine del Sole. Ecco cosa dicono gli scienziati.
Il Sistema Solare è il nostro ambiente cosmico, un insieme di corpi celesti che ruotano attorno al Sole, una stella di tipo G. La sua origine risale a circa 4,6 miliardi di anni fa, quando diede vita al nostro sistema planetario.
Per determinare quanto durerà ancora questo equilibrio cosmico, bisogna considerare diversi fattori che riguardano la vita del Sole, dei pianeti e degli altri corpi che compongono il Sistema Solare.
Il Sole ha una durata determinata dal processo di fusione nucleare. Attualmente, il Sole è nella fase di sequenza principale della sua vita, un periodo durante il quale trasforma l’idrogeno in elio nel suo nucleo, generando l’energia che emette sotto forma di luce e calore.
Quando il Sole avrà esaurito l’idrogeno nel suo nucleo, inizierà a espandersi, diventando una gigante rossa. In questa fase, la sua dimensione aumenterà significativamente, e si prevede che inghiottirà i pianeti più vicini, inclusa la Terra.
Quanto durerà ancora il Sole
Tradizionalmente, si crede che tra sei miliardi di anni il Sole si espanderà fino a diventare una gigante rossa, distruggendo Mercurio e forse anche Venere, e incenerendo la Terra. Tuttavia, la recente scoperta di un pianeta che orbita intorno a una nana bianca offre uno scenario alternativo.
La stella che ha una volta avuto una fase di gigante rossa ha già consumato il suo combustibile e si è trasformata in una nana bianca, un tipo di stella che rappresenta lo stadio finale di molte stelle, più piccole del Sole. Questo pianeta un tempo orbitava in una posizione simile a quella della Terra rispetto al Sole, ma, quando la stella ha esaurito il suo carburante, il pianeta ha allungato la sua orbita, riuscendo così a sfuggire alla distruzione.
Che fine farà la Terra
Secondo gli astronomi, un tempo il pianeta orbitava nella zona abitabile della sua stella, simile alla Terra con il nostro Sole. Tuttavia, con il decadimento del Sole, la stella ha perso massa, allungando l’orbita del pianeta, che ha potuto così sopravvivere alla sua espansione.
Questa è una scoperta importante, poiché mentre sono stati trovati pianeti gassosi in orbita intorno a nane bianche, questo è il primo esempio di un pianeta roccioso in tale situazione. La speranza è che con il lancio del telescopio Nancy Grace Roman della NASA, previsto per il 2027, si possano scoprire molti altri pianeti, anche intorno a nane bianche, per indagare più a fondo su queste affascinanti possibilità.