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NASA, così saranno le case sulla luna | Simili a grattacieli, ma dalle forme tondeggianti: all’interno il lusso più sfrenato

Illustrazione delle future case lunari (NASA)

Illustrazione delle future case lunari (NASA FOTO) - www.aerospacecue.it

Vuoi andare ad abitare sulla luna? Le case in futuro saranno così, saranno tondeggianti e simili a dei grattacieli.

Costruire case sulla Luna è un obiettivo concreto della ricerca spaziale contemporanea, volto a supportare missioni umane di lunga durata. La sfida principale è l’ambiente ostile: temperature estreme, radiazioni cosmiche e micro-meteoriti richiedono strutture altamente resistenti e sicure.

Tecnologie avanzate come la stampa 3D sono al centro dei progetti per costruire abitazioni lunari. La regolite, trasformata in una sorta di cemento lunare, potrebbe essere stampata direttamente in loco per creare pareti e cupole protettive. 

L’energia per le basi lunari verrebbe principalmente dai pannelli solari, posizionati nelle regioni polari dove il Sole è presente per periodi più prolungati.

L’acqua ghiacciata presente nei crateri ombreggiati potrebbe essere estratta e utilizzata per bere, produrre ossigeno e carburante per le missioni di ritorno sulla Terra o verso altri obiettivi come Marte.

Le future costruzioni lunari

NASA sta pianificando la costruzione di abitazioni permanenti sulla Luna utilizzando risorse locali per ridurre i costi e garantire l’autosufficienza delle missioni. L’obiettivo è sfruttare la regolite lunare, uno strato superficiale di roccia, grazie a robot minerari in grado di estrarre e lavorare questo materiale direttamente sul posto. Questa iniziativa è parte integrante delle missioni Artemis, con la prima costruzione prevista non prima del 2026, nell’ambito della missione Artemis III. 

NASA ha sviluppato una classificazione per le strutture lunari: Class I, costruite sulla Terra e poi inviate sulla Luna; Class II, assemblate direttamente sul suolo lunare; e Class III, costruite interamente con materiali locali. Le strutture di Classe III rappresentano l’obiettivo finale, in cui edifici lunari vengono fabbricati utilizzando il regolite tramite tecnologie come la stampa 3D. Questa strategia non solo è più economica ma è anche più sostenibile, garantendo la possibilità di costruire habitat con migliaia di metri cubi di volume destinati a durare almeno 10 anni.

Illustrazione del robot adibito alla raccolta di regolite (NASA)
Illustrazione del robot adibito alla raccolta di regolite (NASA FOTO) – www.aerospacecue.it

Le tecnologie in gioco

La realizzazione di edifici sulla Luna richiede l’uso di robot avanzati in grado di estrarre e lavorare grandi quantità di regolite. Questi robot sono progettati per raccogliere fino a 10 tonnellate di materiale e per eseguire operazioni di costruzione simulabili in anticipo tramite software di modellazione. La stampa 3D permetterà di trasformare la regolite in strutture robuste, resistenti alle condizioni estreme della Luna, come radiazioni, micro-meteoriti e temperature che variano da -173 °C a +127 °C.

Oltre alle abitazioni, questa tecnologia consentirà di realizzare infrastrutture fondamentali come piattaforme di lancio, strade e sistemi di protezione per gli equipaggi. Gli edifici saranno progettati per proteggere gli astronauti da rischi termici e ambientali, favorendo una presenza umana stabile. Inoltre, questa tecnologia potrà essere applicata anche su Marte, rendendo possibile la costruzione di habitat utilizzando risorse locali. Questo approccio innovativo segna un passo fondamentale verso una presenza permanente nello spazio e l’espansione delle capacità umane oltre l’orbita terrestre.