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Aeroporti spaziali, la ISS lo diventerà a breve | Pronto il primo spazioplano della Nasa che atterrerà sulla nuova pista: è l’aereo sei sogni

Illustrazione del Dream Chaser (Sierra Space)

Illustrazione del Dream Chaser (Sierra Space FOTO) - www.aerospacecue.it

Una novità nel mondo degli aeroporti spaziali. La ISS lo diventerà, ed il primo spazioplano non è più un’utopia.

Gli aeroporti spaziali, o spaceport, sono strutture dedicate al lancio e all’atterraggio di veicoli spaziali. Questi siti sono fondamentali per supportare missioni scientifiche, satellitari e turistiche.

A differenza dei tradizionali aeroporti, gli spaceport richiedono infrastrutture avanzate come piattaforme di lancio, sistemi di controllo del traffico spaziale e aree di sicurezza estese per proteggere dalle possibili esplosioni dei razzi.

Attualmente, gli aeroporti spaziali più noti includono il Kennedy Space Center negli Stati Uniti, il Cosmodromo di Baikonur in Kazakistan e il Guiana Space Centre in Sud America.

Negli ultimi anni, però, si stanno sviluppando nuovi spaceport commerciali in varie parti del mondo, come il Spaceport America nel New Mexico e il Cornwall Spaceport nel Regno Unito.

Un nuovo spazioplano

Il Dream Chaser è uno spaceplane sviluppato da Sierra Space, progettato per decollare su un razzo e atterrare su piste convenzionali come un normale aereo. Questa capacità lo rende unico tra i veicoli spaziali moderni. Il primo modello operativo, chiamato Tenacity (DC-100), è lungo circa 9 metri e può trasportare fino a 6 tonnellate di carico, sia pressurizzato che non pressurizzato. Il suo atterraggio con una forza di soli 1.5G è ideale per trasportare carichi fragili, come esperimenti scientifici, che richiedono un rientro delicato per evitare danni.

La missione inaugurale del Dream Chaser, denominata SSC Demo-1, è prevista per maggio 2025. Inizialmente, il veicolo sarà impiegato per missioni di rifornimento alla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) nell’ambito del contratto NASA Commercial Resupply Service 2 (CRS-2). Sono già pianificate almeno sette missioni di rifornimento, ma Sierra Space prevede di aggiornare il Dream Chaser per il trasporto di equipaggi umani con una versione denominata DC-200.

Illustrazione dello Dream Chaser durante un atterraggio (Sierra Space)
Illustrazione dello Dream Chaser durante un atterraggio (Sierra Space FOTO) – www.aerospacecue.it

Innovazione e futuro

Il Dream Chaser è dotato di un modulo cargo chiamato Shooting Star, che aumenta la capacità di trasporto fino a 12.000 libbre (circa 5,4 tonnellate). Questo modulo permette di trasportare una vasta gamma di rifornimenti, inclusi cibo, acqua e strumenti scientifici. Il lancio avverrà utilizzando il razzo Vulcan Centaur, mentre l’atterraggio avverrà su piste esistenti, riducendo i costi operativi e semplificando il recupero del veicolo. La flessibilità di questa tecnologia la rende adatta non solo per rifornimenti alla ISS, ma anche per altre operazioni in orbita bassa terrestre (LEO).

L’introduzione del Dream Chaser segna l’inizio di una nuova era per l’esplorazione spaziale commerciale. Essendo il primo spaceplane commerciale capace di atterrare su piste convenzionali, facilita un accesso condiviso e internazionale allo spazio. In futuro, questa tecnologia potrebbe supportare non solo missioni di rifornimento ma anche voli con equipaggio umano, espandendo le capacità operative delle missioni spaziali.