ISS, scienziati e medici lanciano l’allarme | Gli astronauti subiscono dei cambiamenti: la loro mente stravolta
Paura per gli astronauti, l’ISS ha lanciato l’allarme, scienziati e medici preoccupati per le condizioni di chi è stato nello spazio.
Andare nello spazio può essere un’esperienza straordinaria, un sogno che tanti coltivano fin da bambini. Ma dietro il fascino delle stelle si nascondono sfide che solo pochi sono pronti ad affrontare. Il corpo umano, infatti, non è fatto per vivere lontano dalla Terra: senza gravità, tutto cambia. Ogni respiro, ogni movimento, persino come il sangue scorre nelle vene cambia al di fuori dell’atmosfera terrestre.
Nello spazio, la mancanza di gravità fa sì che i fluidi si spostino verso la parte alta del corpo. Gli astronauti raccontano spesso di sentirsi il viso gonfio, mentre le gambe si assottigliano. Non è solo una questione estetica: le ossa perdono densità, diventano fragili, e i muscoli si indeboliscono, nonostante gli allenamenti quotidiani. E, come se non bastasse, le radiazioni cosmiche mettono a rischio la salute a lungo termine, aumentando la possibilità di contrarre malattie come il cancro.
A tutto questo si aggiunge l’isolamento. Gli astronauti vivono mesi lontani dalle persone che amano, confinati in spazi stretti e immersi in un ambiente spesso stressante. Mantenere la concentrazione è essenziale, ma non è facile. Prima di partire, infatti, gli astronauti vengono sottoposti a un’intensa preparazione psicologica e, durante la missione, possono contare su un costante supporto emotivo.
E quando tornano sulla Terra, il loro viaggio non è davvero finito. Ci vogliono mesi, a volte anni, per recuperare la piena forma fisica. Le ossa, i muscoli e persino il cuore hanno bisogno di tempo per adattarsi di nuovo alla gravità terrestre. E molte domande, soprattutto sugli effetti a lungo termine, restano senza risposta.
Il cervello nello spazio: un enigma sorprendente
Studi recenti hanno portato a una scoperta sorprendente: anche la mente cambia nello spazio. Gli astronauti che passano mesi a bordo della Stazione Spaziale Internazionale hanno riportato un rallentamento temporaneo delle loro capacità cognitive. Questo significa che impiegano più tempo a completare certi compiti, come elaborare informazioni o mantenere l’attenzione.
Gli scienziati hanno osservato questo fenomeno testando 25 astronauti prima, durante e dopo le missioni. I risultati hanno mostrato che, mentre sono nello spazio, le loro prestazioni rallentano, soprattutto in compiti che richiedono velocità di pensiero e memoria visiva. È come se il cervello, impegnato a gestire un ambiente così diverso, dovesse “rallentare i ritmi“.
Un ritorno alla normalità sulla Terra
La buona notizia è che questi effetti non sono permanenti. Una volta tornati sulla Terra, le capacità cognitive degli astronauti tornano gradualmente ai livelli normali. È come se il cervello ritrovasse il suo equilibrio naturale non appena riprende a vivere in condizioni familiari.
Questo studio ha acceso una luce su un aspetto poco conosciuto dei viaggi nello spazio. Capire come l’assenza di gravità influenzi il cervello è un passo importante per prepararsi a missioni più lunghe, come quelle che un giorno ci porteranno su Marte.