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La sonda nata per arrivare al Sole | Verrà lanciata verso la nostra stella con la complicità di Venere: un incontro unico

Sole

Il sole visto dallo Spazio (Pixabay Foto) - www.aerospacecue.it

Arrivare al Sole per studiarlo è da sempre l’obiettivo degli scienziati: questa sonda, grazie all’aiuto di Venere, lo sta facendo. 

Quando si parla di esplorazione spaziale, ci viene in mente quanto sia davvero vasto l’universo e quanto poco ne conosciamo. C’è qualcosa di romantico e quasi malinconico nel desiderio dell’umanità di lanciarsi tra le stelle. È un’impresa che richiede coraggio, un pizzico di follia e tecnologie pazzesche.

Il Sole, poi, è un capitolo a sé. Ci scalda, ci tiene in vita e, allo stesso tempo, è questo misterioso gigante di plasma che nasconde più di qualche segreto. La scienza lo ha studiato in lungo e in largo, ma resta una grande sfida: capire come mai i suoi strati esterni sono incredibilmente più caldi della superficie stessa.

Oppure scoprire come le sue esplosioni possano inviare “tempeste” nello spazio, capaci di far impazzire le nostre comunicazioni. Sapere di più sul Sole non è solo una curiosità da scienziati; è qualcosa che ci riguarda ogni giorno. E, beh, se pensiamo alla difficoltà di avvicinarsi al Sole, diventa chiaro perché missioni come questa siano davvero eroiche.

La sonda Parker, per esempio, ha bisogno di “trucchetti” per farcela: non basta un semplice motore spaziale. Serve qualcosa di più elegante, come usare la gravità dei pianeti vicini per guadagnare velocità e cambiare direzione.

L’alleato inaspettato

La Parker Solar Probe è uno di quei progetti che dimostrano quanto l’umanità possa essere ingegnosa. Per avvicinarsi al Sole, ha dovuto fare diversi “giri” intorno a Venere. Ad inizio novembre la sonda ha compiuto il suo settimo e ultimo passaggio vicino al pianeta. Stavolta arriverà a soli 376 chilometri dalla superficie. Questo passaggio non è solo un dettaglio; è una manovra che segna una svolta per il resto della missione.

Tra l’altro, Venere, con la sua atmosfera densa e le temperature folli, è sempre stato visto come un posto un po’ infernale. Ma la Parker ci ha mostrato qualcosa di diverso, qualcosa di più affascinante. Ogni immagine e dato raccolto offre un tassello per capire meglio la geologia di questo pianeta, come se stessimo sbirciando dietro una cortina che pensavamo impenetrabile.

Parker Solar Probe (NASA Science foto)
Parker Solar Probe (NASA Science foto) – www.aerospacecue.it

Un incontro storico con il Sole

Alla fine, l’obiettivo della Parker è semplice e incredibilmente complesso: arrivare vicinissimo al Sole, fino a 6,8 milioni di chilometri. Praticamente, come sfiorare una palla di fuoco con una mano – se la mano fosse una sonda blindata.

“È quasi come atterrare su una stella“, ha detto un astrofisico coinvolto nel progetto, ed è difficile non essere d’accordo. Questo passo ci porterà risposte che forse cambieranno il modo in cui vediamo il nostro sistema solare e, chissà, magari anche il nostro posto nel cosmo.