Luna, la scoperta appena pubblicata è importantissima | Ora si può cominciare a ragionare sul serio: ‘Si è formata così’
La complessa datazione di un importante bacino lunare ha aperto la strada a molte scoperte sulla formazione del nostro satellite.
La Luna ha sempre avuto un fascino tutto suo: i suoi crateri, le sue ombre, quei segni indelebili… sono come cicatrici che raccontano una vita passata fatta di impatti violenti, collisioni e cambiamenti che oggi proviamo a capire. Sarà anche un satellite “tranquillo”, ma sotto la superficie c’è molto da scoprire.
Questi crateri di cui parliamo sono stati creati da impatti di asteroidi e, in parte, da antiche eruzioni magmatiche. Ogni volta che li osserviamo attraverso un telescopio, è come spiare una finestra temporale aperta sul passato della Luna.
Qui le cose funzionano diversamente rispetto alla Terra: niente placche tettoniche che muovono le montagne o oceani che cancellano le tracce del tempo. Tutto resta lì, intatto, come se il tempo si fosse fermato. E questa particolarità, da una parte, rende tutto più semplice per gli studiosi… ma anche un tantino complicato, paradossalmente.
Un esempio lampante? Il bacino Aitken. Questo cratere è davvero imponente, uno dei più grandi in assoluto: oltre 2.000 chilometri di diametro, e si trova nei pressi del polo sud lunare. È un “fossile” lunare, il ricordo di un impatto gigantesco avvenuto miliardi di anni fa, quando il nostro satellite non era altro che un giovane bersaglio di meteoriti. Ma datare questo cratere è stata tutt’altro che una passeggiata.
La datazione del bacino Aitken
Uno dei progressi più recenti su questo fronte è stato possibile grazie a un meteorite lunare trovato in Algeria, il famoso Northwest Africa 2995. Era il 2005 quando è stato scoperto, e chi poteva immaginare che sarebbe stato così importante? Questo frammento contiene uranio e piombo, elementi preziosi per la datazione. Usando questi “ingredienti”, un gruppo di astronomi dell’Università di Manchester ha scoperto che l’impatto che ha formato il bacino Aitken risale a ben 4,32-4,33 miliardi di anni fa.
La notizia è stata pubblicata su Nature Astronomy e ha subito fatto il giro degli appassionati di astronomia. E non solo loro, anche chi si interessa di spazio, storia e pure un po’ di filosofia! È pazzesco pensare che un semplice frammento di roccia possa rivelare così tanto su un evento avvenuto in un passato così remoto. E non si tratta solo di aggiungere una data al calendario lunare: stiamo parlando di un nuovo modo di guardare all’evoluzione della Luna e, di conseguenza, del nostro sistema solare.
Nuovi orizzonti di studio
Capire come e quando si è formato il bacino Aitken apre un sacco di porte agli studiosi. Non è solo una questione di datazione precisa, ma di svelare le dinamiche che hanno modellato la Luna, il nostro “vicino di casa” cosmico. Il meteorite Northwest Africa 2995 ha dato agli scienziati una chiave per ripercorrere eventi che altrimenti sarebbero rimasti sepolti nella polvere lunare. Ed è solo l’inizio, a quanto pare.
Ogni nuova scoperta ci permette di fare un passo avanti nella comprensione di quei processi che hanno influenzato anche la formazione della Terra. Forse un giorno tutto questo ci aiuterà a comprendere meglio il nostro posto nell’universo o, chissà, a preparare nuove missioni spaziali per scrivere il prossimo capitolo della storia lunare.