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NASA: ‘Quello che è successo è inspiegabile’ | Scienziati sbalorditi dal comportamento di questa sonda risorta all’improvviso

Voyager 2

Voyager 2 in missione nello Spazio (Depositphotos Foto) - www.aerospacecue.it

Gli scienziati non riescono a dare una risposta per ciò che è accaduto. Questa sonda sembra essere risorta all’improvviso.

Le sonde spaziali, progettate per esplorare l’universo e raccogliere dati scientifici, talvolta hanno prodotto risultati strani e anomali che sfidano le nostre aspettative.

Un esempio notevole è la sonda Pioneer 10, lanciata nel 1972, che, dopo aver superato il sistema solare, ha mostrato un’improvvisa e inspiegabile decelerazione.

Questo fenomeno, noto come “anomalia Pioneer”, ha sollevato ipotesi che vanno da errori di misura a teorie più speculative.

Senza dimenticarci della sonda New Horizons, che ha visitato Plutone nel 2015. Essa ha rivelato una serie di anomalie geologiche sul pianeta nano.

Problemi di comunicazione

Nel mese di ottobre 2024, la sonda Voyager 1 della NASA ha affrontato un inusuale problema di comunicazione. Il 16 ottobre, il Deep Space Network della NASA ha inviato un comando per attivare uno dei riscaldatori della sonda, ma la Voyager 1 non ha risposto come previsto. Due giorni dopo, il team della missione ha scoperto che la sonda aveva spento il suo trasmettitore principale a banda X, passando automaticamente a un trasmettitore secondario a banda S, meno potente ma più efficiente dal punto di vista energetico. Questo passaggio è stato il risultato di una protezione automatica della sonda, progettata per gestire situazioni critiche e ottimizzare il consumo energetico.

La causa di questo malfunzionamento è stata identificata come un’interruzione nel normale funzionamento del sistema di comunicazione. Nonostante questo, la sonda ha continuato a funzionare grazie al trasmettitore di backup, che non veniva utilizzato dal 1981. Questo episodio ha messo in luce la capacità straordinaria della Voyager 1 di adattarsi autonomamente ai problemi, grazie alla sua progettazione robusta e alla capacità di prendere decisioni in maniera indipendente. Tuttavia, ha anche evidenziato le difficoltà della missione, dato che la sonda si trova ora a oltre 24 miliardi di chilometri dalla Terra, rendendo ogni intervento un’operazione complessa.

Illustrazione della Voyager 1 (Depositphotos)
Illustrazione della Voyager 1 (Depositphotos FOTO) – www.aerospacecue.it

Il futuro della Voyager 1

Nonostante la distanza estrema e i problemi legati all’invecchiamento dei suoi componenti, la Voyager 1 continua a trasmettere dati scientifici dallo spazio interstellare. La sonda è attualmente il manufatto umano più lontano dal nostro pianeta e, dopo 47 anni di servizio continuo, sta dimostrando una straordinaria resilienza. La comunicazione con la Terra è complicata dalle enormi distanze, che richiedono circa 23 ore per inviare un comando e altrettante per ricevere una risposta. Questo rende ogni interazione tra la sonda e il team di missione un processo lungo e delicato.

Oltre ai problemi di comunicazione, Voyager 1 ha recentemente affrontato una difficoltà con i suoi propulsori, che sono essenziali per mantenere l’antenna puntata verso la Terra. Un tubo del carburante si era ostruito con biossido di silicio, un sottoprodotto derivante dall’invecchiamento di componenti. Questo ha ridotto l’efficienza dei propulsori, ma grazie agli interventi tecnici, la sonda è riuscita a superare la difficoltà.