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Droni, ora hanno un sistema nervoso proprio | La nuova tecnologia consentirà di tenere a bada il loro stato di salute

Illustrazione del drone libellula (NASA Science foto)

Illustrazione del drone libellula (NASA Science foto) - www.aerospacecue.it

I droni sono diventati autonomi? Forse sì, grazie ad una sorta di “sistema nervoso” proprio. Questa nuova tecnologia li sosterrà.

L’evoluzione dei droni ha seguito un percorso rapido e complesso, passando da semplici prototipi militari a dispositivi sofisticati utilizzati in ambiti civili e commerciali.

I primi droni, sviluppati nel XX secolo, erano principalmente velivoli senza pilota utilizzati per missioni di ricognizione militare, con limitate capacità di autonomia e controllo remoto.

Negli ultimi decenni, l’avanzamento della tecnologia ha permesso ai droni di diventare più piccoli, leggeri e intelligenti.

Grazie ai progressi nei sistemi GPS, nei sensori e nell’intelligenza artificiale, i droni hanno acquisito una capacità di volo autonomo e precisione senza precedenti.

Una sorta di “sistema nervoso”

Un team dell’Università di Southampton ha recentemente sviluppato un innovativo sistema “nervoso” in fibra ottica per droni, capace di monitorare la struttura del veicolo in tempo reale utilizzando la luce anziché l’elettricità. Questa tecnologia rivoluzionaria consente al drone di raccogliere e trasmettere informazioni strutturali in modo continuo, minimizzando i rischi di interferenze con le frequenze radio, che sono invece comuni nei sistemi elettronici tradizionali. Questa soluzione rappresenta un passo importante nella direzione di una gestione più sicura e autonoma dei droni.

Il sistema si basa su una tecnica avanzata di macchie ottiche (“speckle”), che genera immagini dettagliate capaci di rappresentare visivamente le sollecitazioni e le tensioni presenti sulla struttura del drone. Grazie a questo metodo, le squadre di controllo a terra possono monitorare lo stato del drone senza richiedere frequenti atterraggi per ispezioni manuali. Tale continuità nel monitoraggio apre nuove possibilità operative, rendendo i droni più affidabili e riducendo i costi di manutenzione, un aspetto cruciale per l’adozione su larga scala di droni in ambito commerciale.

Scorcio del drone Sunglider (AeroVironment foto)
Scorcio del drone Sunglider (AeroVironment foto) – www.aerospacecue.it

Applicazioni e prospettive future

Il primo prototipo dotato di sistema nervoso ottico è stato testato su un drone progettato per consegnare attrezzature mediche salvavita, come i defibrillatori, in situazioni di emergenza. Questo drone di soccorso ha offerto una piattaforma di test ideale per dimostrare l’efficacia del sistema di monitoraggio in tempo reale. Grazie al suo successo, il team di ricerca prevede ampie applicazioni commerciali di questa tecnologia in vari settori, inclusi la logistica e il monitoraggio ambientale, con l’obiettivo di una possibile commercializzazione entro il 2025.

Secondo le stime di PwC, l’industria dei droni potrebbe contribuire fino a 45 miliardi di sterline a livello globale entro il 2030, con 2,8 miliardi nel settore dei trasporti e della logistica. Parallelamente, altre università, come la Sun Yat-Sen e quella di Hong Kong, stanno sviluppando sistemi complementari per l’esplorazione autonoma 3D in gruppi di droni, espandendo ulteriormente le capacità tecnologiche dei droni in ambienti complessi.