‘Abbiamo trovato l’acqua dove nessuno se l’aspettava’ | Questa Luna ha regalato sorrisi agli scienziati: è la più piccola che esista
Tracce d’acqua su una delle lune più piccole del sistema solare riaccendono la speranza di trovare nuove forme di vita?
Gli oceani extraterrestri più noti si trovano su lune ghiacciate come Europa e Encelado, dove sotto strati di ghiaccio spesso chilometri si nasconderebbero oceani d’acqua salata. Un altro possibile oceano extraterrestre si trova sotto la superficie di Titano, la grande luna di Saturno.
A differenza delle altre lune, Titano ha un ciclo simile a quello terrestre con mari e fiumi di metano e etano in superficie. Sotto questa crosta idrocarburica, gli scienziati ipotizzano la presenza di un oceano d’acqua salata.
Gli scienziati utilizzano missioni spaziali come la futura missione Europa Clipper della NASA e l’attuale missione JUICE dell’ESA per studiare questi mondi oceanici, cercando segni di attività geologica e chimica che potrebbero indicare la presenza di ecosistemi.
Mentre sulla Terra l’acqua liquida è considerata un segno di vita, gli oceani nascosti di altre lune ci mostrano che la vita potrebbe prosperare anche in ambienti estremi, lontano dalla superficie. Quali sono le ultime scoperte?
La scoperta dell’acqua
Miranda, il più piccolo e più interno dei satelliti principali di Urano, è una luna misteriosa e affascinante. Le uniche immagini dettagliate che abbiamo di Miranda sono state scattate dalla sonda Voyager 2 nel 1986, durante il suo passaggio nel sistema di Urano.
Secondo una recente ricerca condotta dalla Johns Hopkins University e pubblicata su The Planetary Science Journal, potrebbe esserci stato, in un passato non troppo remoto, un vasto oceano d’acqua sotto la crosta di ghiaccio di Miranda. Come altre lune di Giove e Saturno, questa scoperta suggerisce che Miranda possa essere un “IWOW” (Interior Water Ocean World), un corpo con un oceano sotterraneo.
Le scoperte nello Spazio
Un oceano d’acqua liquida nascosto sotto la crosta ghiacciata, forse esistente fino a 500 milioni di anni fa, avrebbe creato le fratture osservate. Gli scienziati ritengono che tale oceano potrebbe trovarsi sotto una crosta di ghiaccio di circa trenta chilometri e che raggiunga una profondità di almeno cento chilometri. La presenza di un simile oceano non solo rende Miranda geologicamente attiva ma potrebbe anche essere indicativa di condizioni abitabili.
Se l’oceano sotterraneo si fosse completamente congelato, la luna mostrerebbe fratture dovute all’espansione del ghiaccio, ma queste sono assenti. Questa possibilità rende Miranda un obiettivo astrobiologico interessante, con potenziali nuove missioni scientifiche per approfondire lo studio della luna e verificare la presenza di acqua sotterranea.