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Incidenti spaziali, torna l’incubo detriti per il nostro Pianeta | Un satellite si è disintegrato in 20 enormi pezzi: ecco cosa dicono gli scienziati

Esplosione di un satellite (Depositphotos)

Esplosione di un satellite (Depositphotos FOTO) - www.aerospacecue.it

Gli incidenti spaziali possono essere un vero problema, perché rilasciano una gran quantità di detriti in rotta verso la Terra.

Gli incidenti spaziali, purtroppo, sono una realtà nella storia dell’esplorazione spaziale. Essi si verificano quando una missione, una navetta o un veicolo spaziale subisce un guasto catastrofico che compromette la sicurezza dell’equipaggio o il successo della missione. 

Uno degli incidenti più noti è il disastro dello Space Shuttle Challenger nel 1986, quando il razzo esplose poco dopo il lancio, causando la morte di sette astronauti. Questo evento ha portato a una revisione significativa dei protocolli di sicurezza.

Al di fuori degli Stati Uniti, anche altre agenzie spaziali hanno vissuto tragedie. La tragedia della Soyuz 11, avvenuta nel 1971, ha visto la morte di tre cosmonauti sovietici a causa di una depressurizzazione della capsula. 

Nonostante questi incidenti, l’esplorazione spaziale continua, con un crescente impegno nel miglioramento delle tecnologie e dei processi di sicurezza.

L’incidente di un satellite

Il 20 ottobre 2024, un misterioso incidente ha coinvolto il satellite Intelsat 33e, un’importante piattaforma per le telecomunicazioni in orbita geostazionaria. Questo satellite, che operava a circa 35.000 km sopra l’Oceano Indiano, aveva il compito di garantire la connessione tra numerosi paesi in Europa, Africa centrale, Medio Oriente, Asia e Australia. Tuttavia, durante un normale periodo operativo, ha improvvisamente subito una perdita di potenza, seguita dalla sua disintegrazione in almeno 20 frammenti visibili. 

Il satellite, costruito da Boeing, era progettato per una missione a lungo termine e si trovava in orbita geostazionaria. La sua perdita improvvisa solleva preoccupazioni non solo per l’interruzione del servizio di telecomunicazioni che offriva, ma anche per i rischi associati ai frammenti spaziali generati dalla sua distruzione. I detriti prodotti da questo incidente sono ora una minaccia per altre missioni spaziali e rappresentano una crescente sfida nella gestione della sicurezza spaziale.

Illustrazione del satellite Intelsat 33e (Boeing)
Illustrazione del satellite Intelsat 33e (Boeing FOTO) – www.aerospacecue.it

Il problema dei detriti

L’incidente del satellite Intelsat 33e ha amplificato le preoccupazioni relative ai detriti spaziali, un problema che sta crescendo con l’aumento delle missioni spaziali e dei satelliti in orbita. Attualmente, ci sono più di 40.000 oggetti spaziali più grandi di 10 cm, e si stima che ci siano circa 130 milioni di frammenti più piccoli in orbita, spesso difficili da monitorare e gestire. Ogni incidente, come quello del satellite Intelsat, contribuisce al numero di detriti presenti nello spazio, aumentando il rischio di collisioni con altri satelliti e veicoli spaziali.

Per affrontare questo problema, è essenziale migliorare il monitoraggio spaziale e sviluppare strategie per la gestione dei detriti. Una delle soluzioni proposte è il “de-orbiting” controllato dei satelliti, una pratica che prevede il rientro controllato degli oggetti spaziali al termine della loro missione, in modo da ridurre il rischio di frammentazione.