Nuova possibilità per l’ISS? La NASA non è convinta dei suoi sostituti | Resterà in orbita fino a nuovo ordine: e non è detto che arrivi
L’ISS potrebbe avere nuove possibilità di sviluppo? La NASA sta vagliando le possibilità sul futuro della Stazione Spaziale Internazionale.
L’idea di una permanenza umana nello Spazio ha alimentato sogni di colonie su altri pianeti, di nuove forme di vita e di una comprensione più profonda del cosmo. Questo impegno, reso visibile con la Stazione Spaziale Internazionale (ISS), ha permesso alla ricerca scientifica di progredire in contesti estremi, come quello della microgravità.
Non si parla solo di mandare astronauti in orbita, ma di garantire che la permanenza umana possa essere sostenibile e continuativa. Le sfide sono numerose, a partire dalle difficoltà tecniche fino ad arrivare ai costi enormi che tali missioni comportano.
L’idea di avere uomini e donne che vivono e lavorano nello spazio ha sempre rappresentato un obiettivo strategico per le principali agenzie spaziali del mondo. Non sorprende che si stia riflettendo sul futuro dell’esplorazione orbitale, soprattutto in un momento in cui tecnologie private e pubbliche stanno convergendo.
Se da un lato aziende come SpaceX e Blue Origin stanno portando avanti innovazioni pionieristiche, dall’altro le agenzie governative stanno valutando come integrare questi progressi con le missioni di interesse scientifico e di sicurezza internazionale.
Una decisione importante per la NASA
Nel pieno di questa riflessione, la NASA si trova di fronte a una delle decisioni più delicate della sua storia recente. Al Congresso Astronautico Internazionale tenutosi a Milano, la vice amministratrice Pam Melroy ha sollevato un quesito fondamentale: cosa comporta una presenza umana continua nello Spazio dopo il ritiro dell’ISS, previsto per il 2030?
La domanda non è solo tecnica ma anche strategica, poiché il passaggio dall’ISS alle stazioni commerciali potrebbe ridefinire il ruolo degli Stati Uniti nell’orbita terrestre bassa. In più, gli States non sono gli unici a voler andare nello Spazio. Rispetto agli esordi della NASA ora ci sono nuovi attori in campo, tra cui l’ESA – l’Agenzia Spaziale Europea – solo per fare un esempio.
Il futuro delle stazioni spaziali commerciali
In risposta a questa sfida, la NASA sta esplorando l’idea di sostenere lo sviluppo di stazioni spaziali commerciali. Il programma Commercial LEO Development (CLD) mira a garantire che, una volta ritirata l’ISS, ci siano infrastrutture alternative pronte a raccoglierne l’eredità.
La transizione sarà cruciale per mantenere una presenza costante nello Spazio, alla luce delle risorse limitate di questi nuovi progetti. Con la tecnologia che avanza, potrebbero esserci altre soluzioni per creare un centro di coordinamento all’interno dell’orbita terrestre.