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Betelgeuse potrebbe non essere sola: una stella “compagna” potrebbe spigare il suo strano comportamento

Illustrazione di Betelgeuse (Depositphotos foto)

Illustrazione di Betelgeuse (Depositphotos foto) - www,.aerospacecue.it

Nella ricerca di spiegazioni ad un particolare fenomeno di Betelgeuse, è stata ipotizzata la presenza di una stella compagna.

Betelgeuse, una delle stelle più iconiche e riconoscibili nel cielo notturno, è una supergigante rossa che si distingue non solo per la sua immensa grandezza, ma anche per la sua luminosità affascinante. Se si trovasse al centro del nostro sistema solare, la sua superficie si estenderebbe oltre l’orbita di Giove, e con una massa pari a circa 700 volte quella del Sole, illumina il cielo con una potenza oltre 10.000 volte superiore. Questa sua presenza maestosa, però, non rappresenta solo un monumento di grandezza stellare, ma anche un richiamo alla fine imminente del suo ciclo vitale.

Le stelle come Betelgeuse, infatti, bruciano il loro combustibile in modo molto più rapido rispetto a quelle più piccole, come il nostro Sole. Giunta ormai a un punto avanzato della sua evoluzione, questa gigante ha già esaurito gran parte del suo idrogeno, entrando in una fase instabile che potrebbe culminare con un evento straordinario: una supernova. Un’esplosione di tale magnitudine non solo sarebbe visibile a occhio nudo anche durante il giorno, ma segnerebbe la fine di una delle stelle più note e studiate della nostra galassia.

Negli ultimi anni, Betelgeuse ha catturato ancora di più l’attenzione degli astronomi per via di un comportamento anomalo: un improvviso calo di luminosità, seguito da un ripristino della sua brillantezza, fenomeno che ha lasciato perplessi molti osservatori. Queste oscillazioni hanno indotto alcuni a ipotizzare che la supernova fosse ormai imminente, sollevando un’ondata di curiosità e speculazioni nella comunità scientifica e tra gli appassionati di astronomia.

Le spiegazioni di questo fenomeno non sono state immediate, ma gli studiosi si sono concentrati sul cercare una causa che potesse giustificare questi cicli irregolari di luminosità. Questo ha portato a una nuova ipotesi che potrebbe rivelarsi cruciale per comprendere meglio il comportamento di Betelgeuse e la sua futura evoluzione.

Una scoperta che cambia la prospettiva

Di recente, un gruppo di ricercatori ha proposto una teoria intrigante: Betelgeuse potrebbe non essere sola. Dietro le sue pulsazioni irregolari si potrebbe nascondere una stella “compagna”, che alcuni hanno affettuosamente soprannominato “Betelbuddy”. Questo astro secondario, ipoteticamente fino a due volte più massiccio del nostro Sole, orbiterebbe intorno a Betelgeuse, influenzando il suo comportamento. In particolare, l’interazione della stella compagna con le immense nubi di polvere espulse dalla supergigante potrebbe spiegare il ciclo di pulsazione più lungo, della durata di circa sei anni, che era rimasto finora un enigma.

Secondo i ricercatori, questa compagna nascosta potrebbe essere responsabile del modo in cui la luce di Betelgeuse arriva fino a noi, offuscata dalla polvere generata dall’interazione tra le due stelle. Sebbene l’esistenza del “Betelbuddy” non sia ancora stata direttamente confermata, gli astronomi sono convinti che questa ipotesi offra una spiegazione coerente per il comportamento osservato.

Betelbuddy e Betelgeuse (Lucy Reading-Ikkanda/Simons Foundation foto)
Betelbuddy e Betelgeuse (Lucy Reading-Ikkanda/Simons Foundation foto) – www.aerospacecue.it

Le implicazioni per il futuro di Betelgeuse

La scoperta di una stella compagna potrebbe avere un grande impatto sulla nostra comprensione del destino di Betelgeuse. Le oscillazioni della sua luminosità potrebbero non essere più soltanto un segnale di un’esplosione imminente, ma piuttosto il risultato di interazioni complesse all’interno di un sistema binario.

Questo significa che la supernova, attesa con ansia da molti, potrebbe essere molto più lontana nel tempo di quanto si pensasse inizialmente. Tuttavia, solo nuove osservazioni permetteranno di confermare l’effettiva presenza del “Betelbuddy” e di svelare altri segreti di questa stella straordinaria.