ISS, monta la preoccupazione per il suo rientro | Sono tutti terrificati da ciò che potrà succedere: a rischio numerose specie viventi
ISS, la preoccupazione aumenta per gli effetti che si potrebbero avere sulla Terra per via delle missioni spaziali. Cosa succede?
I resti di satelliti e navicelle possono diventare un rischio per gli esseri umani e per le infrastrutture terrestri. La scelta delle aree di impatto è determinata da criteri di sicurezza e si preferiscono zone remote come gli oceani. Questo metodo è stato affinato nel corso degli anni, ma non manca di sollevare discussioni su possibili conseguenze ambientali.
L’attuale metodo di atterraggio delle navicelle spazionali potrebbe avere effetti a lungo termine sull’ambiente marino con l’aumento delle missioni e dei veicoli che raggiungono la fine della loro vita operativa. Il rischio di contaminazione oceanica è uno degli argomenti di maggiore preoccupazione per alcuni scienziati.
Le istituzioni scientifiche di tutto il mondo stanno lavorando per studiare più a fondo le possibili conseguenze dei rientri controllati di veicoli spaziali. La raccolta di dati accurati sui materiali che sopravvivono alla distruzione atmosferica e raggiungono gli oceani è cruciale.
Solo attraverso un’attenta analisi sarà possibile capire come evitare danni agli ecosistemi marini. Alcuni studi sono già in corso per determinare le migliori pratiche e sviluppare soluzioni alternative per il futuro. Quali sono le criticità su cui stanno lavorando ora gli scienziati?
Dismissione della stazione spaziale internazionale
La Stazione Spaziale Internazionale (Iss), in orbita dal 1998, si avvicina alla fine del suo ciclo operativo. L’usura del tempo e le condizioni spaziali hanno danneggiato la struttura, rendendo ormai inevitabile la sua dismissione. La procedura scelta dalla NASA prevede un rientro controllato nell’atmosfera, seguito dall’inabissamento dei resti nel cimitero delle navi spaziali.
Il processo sarà gestito con l’ausilio di un veicolo speciale, l’Usdv United States Deorbit Vehicle, progettato appositamente per frenare e guidare la stazione nella sua traiettoria finale verso il Pacifico.
Preoccupazioni ambientali e piani futuri
Nonostante la maggior parte dei componenti della Iss verrà incenerita nell’atmosfera, alcuni resti più resistenti finiranno nelle acque del Pacifico. Scienziati e ambientalisti stanno esprimendo preoccupazioni riguardo l’impatto ambientale di questi detriti.
Si teme che l’inquinamento provocato da frammenti metallici e materiali potenzialmente tossici possa danneggiare gli ecosistemi marini. Organizzazioni come l’EPA stanno studiando soluzioni per mitigare i rischi, ma il dibattito rimane aperto, con richieste di maggiore trasparenza sui materiali coinvolti e di soluzioni alternative per future dismissioni spaziali. Infatti, una volta che raggiungono il fondo del mare, le navicelle rischiano di creare un danno ambientale a cui sarebbe difficile fare fronte.