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I Pianeti tutti allineati come soldati | La spiegazione dallo studio dell’Universo primordiale: roba da non credere

sistema solare

Sistema solare (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Tutti i pianeti si allineano come soldati: una straordinaria scoperta che ci svela i misteri dell’Universo primordiale.

Il Sistema Solare è una delle meraviglie più affascinanti che ci circondano. Ognuno dei suoi pianeti segue una traiettoria ben definita, mantenendo un’orbita stabile attorno al Sole. Ma cosa si nasconde dietro questa precisione millimetrica? Per comprendere appieno il motivo per cui i pianeti orbitano tutti sullo stesso piano, bisogna immergersi nella complessa storia della sua formazione, un processo che si è svolto miliardi di anni fa e che ha lasciato tracce indelebili nello spazio che oggi conosciamo.

Quando si osserva un modello del nostro sistema planetario, una delle prime cose che colpisce è il modo in cui tutti i corpi celesti sembrano allineati. Nonostante le distanze immense che li separano e le differenze di dimensione e composizione, Mercurio, Venere, Terra e gli altri pianeti sembrano orbitare come se fossero su un’unica superficie. Questo fenomeno, apparentemente semplice, è in realtà frutto di dinamiche cosmiche incredibilmente complesse che hanno avuto luogo all’alba del nostro sistema solare.

Circa 4,5 miliardi di anni fa, ciò che oggi conosciamo come Sistema Solare era solo una gigantesca nube di gas e polveri. In quel periodo primordiale, sotto l’influenza della gravità, questa nube cominciò a collassare su se stessa, appiattendosi progressivamente. È interessante pensare a questo processo come alla rotazione di un disco o di una pizza lanciata in aria: mentre il tutto gira, si espande e, allo stesso tempo, diventa sempre più piatto. Al centro di questa nube, cominciava a prendere vita una stella che avrebbe illuminato per sempre il nostro angolo di universo: il Sole.

Questa enorme nube di polveri e gas non si limitò a formare il Sole. Attorno a essa si sviluppò un disco piatto e rotante, chiamato “disco protoplanetario”, che conteneva il materiale che avrebbe poi dato origine ai pianeti. Mentre il Sole cresceva e acquisiva massa, i frammenti di polveri si unirono per formare strutture sempre più grandi, che divennero i pianeti che oggi conosciamo.

Il ruolo del disco protoplanetario

Il disco protoplanetario fu fondamentale nel processo di formazione planetaria. Questo disco piatto, che ruotava attorno al giovane Sole, conteneva tutti gli elementi necessari alla creazione di pianeti, lune e altri corpi celesti. A causa della sua forma, le particelle all’interno del disco si aggregarono mantenendo un’orbita più o meno sullo stesso piano, il che spiega l’attuale disposizione dei pianeti.

Non tutti i corpi, però, seguirono lo stesso percorso. Alcuni piccoli frammenti formarono oggetti più irregolari, come asteroidi e comete, che spesso deviarono da quel piano principale. Tuttavia, la maggior parte della materia si concentrò in oggetti che mantennero un’orbita molto stabile e regolare.

Mercurio
Mercurio (NASA FOTO) -www.aerospacecue.it

L’orbita inclinata di Mercurio e altre eccezioni

Sebbene i pianeti del Sistema Solare seguano orbite molto simili, ci sono delle eccezioni. L’orbita di Mercurio, per esempio, è inclinata di 7° rispetto all’eclittica, rendendola la più inclinata di tutte.

Anche Venere e Saturno hanno orbite leggermente inclinate, ma restano comunque all’interno del piano generale tracciato dal disco protoplanetario. Questo fenomeno continua a stupire e affascinare gli scienziati, che cercano di comprendere al meglio le sue dinamiche.