Questo vulcano è venuto fuori dal nulla | Enormi colate laviche si estendono per 180 Km: è il corpo celeste più attivo
Recenti osservazioni di questo corpo celeste hanno portato alla scoperta di un enorme vulcano con colate laviche lunghissime.
Il sistema solare nasconde una serie di meraviglie che da sempre affascinano astronomi e scienziati. Tra i suoi protagonisti spicca Giove, il gigante gassoso con la sua numerosa famiglia di satelliti. Ogni corpo celeste che orbita attorno a Giove possiede caratteristiche uniche che lo distinguono dagli altri, attirando l’attenzione di chi studia i segreti dell’universo. Da secoli, l’osservazione di questi satelliti ha contribuito alla comprensione di processi cosmici complessi e affascinanti.
Negli ultimi decenni, con il miglioramento delle tecnologie di esplorazione spaziale, è aumentata la capacità di raccogliere dati dettagliati su questi corpi celesti. Diverse missioni hanno come obiettivo principale l’osservazione ravvicinata di Giove e delle sue lune, consentendo agli scienziati di monitorare fenomeni inattesi e raccogliere informazioni preziose. Le sonde che orbitano attorno a questo pianeta gassoso hanno documentato eventi spettacolari, accendendo ulteriormente l’interesse scientifico verso i satelliti naturali.
Alcuni di questi corpi celesti sono stati conosciuti da molto tempo, come i celebri satelliti medicei, visibili anche dalla Terra con piccoli strumenti ottici. Questi satelliti, scoperti nel lontano 1610 da Galileo Galilei, includono i più grandi tra le lune di Giove, ciascuno con proprietà sorprendenti. Tra essi spicca un satellite in particolare, che ha riservato nuove sorprese grazie alle recenti missioni spaziali.
Una di queste missioni, lanciata nel 2011, ha compiuto importanti scoperte negli ultimi anni. La sonda Juno, progettata per esplorare Giove, ha fornito informazioni straordinarie su uno dei satelliti più studiati del sistema gioviano, gettando nuova luce su fenomeni geologici mai visti prima.
Nuove osservazioni da una missione spaziale
Le missioni precedenti, come quella della sonda Galileo nel 1997, avevano già mostrato una certa attività sulla superficie di questo satellite, ma mai con il livello di dettaglio attuale. Le immagini raccolte dalla sonda Juno tra il 2023 e il 2024 hanno portato alla luce cambiamenti significativi nella conformazione del suolo, rilevando nuove e inattese strutture geologiche. Grazie all’ausilio della telecamera JunoCam, gli scienziati hanno ottenuto immagini ravvicinate in grado di rivelare fenomeni fino ad allora invisibili.
Uno degli elementi più straordinari di queste osservazioni è la scoperta di un enorme vulcano, comparso in tempi recenti, con colate laviche che si estendono per 180 chilometri di diametro. Questo vulcano, la cui rapida formazione ha sorpreso i ricercatori, conferma l’incredibile attività geologica di questo satellite, considerato il luogo più attivo del Sistema Solare.
Un nuovo vulcano e la sua origine
L’incredibile attività vulcanica osservata è stata attribuita agli effetti delle forze mareali generate dall’immensa attrazione gravitazionale di Giove. Queste forze provocano movimenti interni nel satellite, generando un riscaldamento che alimenta i processi geologici. Il vulcano scoperto dalla JunoCam si distingue per i suoi depositi vulcanici e una diffusa macchia rossa causata dall’espulsione di zolfo, un dettaglio visibile nelle immagini a colori.
Le immagini inedite, presentate di recente a un congresso scientifico, offrono una visione senza precedenti della superficie del satellite e dimostrano come le missioni spaziali continuino a sorprendere con scoperte che ampliano la nostra comprensione dell’universo.