Qianfan vs Starlink | La sfida a colpi di satelliti: ‘La gente non vede più le stelle per l’inquinamento, ora anche agli astronomi sarà impedito’
Qianfan sfida Starlink: il crescente numero di satelliti sta oscurando le stelle, e gli astronomi temono di non poter più osservare il cielo.
Negli ultimi anni, il settore delle telecomunicazioni spaziali ha registrato un aumento significativo nell’uso di costellazioni di satelliti. Questi gruppi di satelliti, posizionati in orbita bassa, svolgono un ruolo fondamentale nel garantire la copertura Internet anche nelle aree più remote, oltre a offrire servizi di comunicazione essenziali. A fronte di una domanda crescente di connettività globale, diverse aziende stanno investendo in megacostellazioni, cercando di espandere la rete di satelliti che orbitano intorno alla Terra per supportare le nuove esigenze di trasferimento dati e accesso a Internet.
La più nota tra queste costellazioni è Starlink, sviluppata da SpaceX, che con i suoi migliaia di satelliti ha già trasformato il modo in cui molte persone accedono a Internet. Grazie alla sua rapida espansione, Starlink ha reso possibile la connettività in luoghi altrimenti inaccessibili con i metodi tradizionali. Tuttavia, non è l’unica a puntare in questa direzione. La Cina ha intrapreso progetti ambiziosi per creare la propria infrastruttura satellitare e competere a livello internazionale nel settore delle telecomunicazioni spaziali.
Questi sviluppi hanno anche attirato l’attenzione degli astronomi, poiché le megacostellazioni potrebbero avere un impatto negativo sull’osservazione del cielo notturno. La crescente presenza di satelliti rende più difficile per i ricercatori studiare l’universo senza interferenze, poiché i satelliti creano inquinamento luminoso e ostacolano la visibilità delle stelle. Questo fenomeno è ormai un problema rilevante, e gli scienziati stanno cercando soluzioni per mitigare gli effetti negativi sulle osservazioni astronomiche.
In parallelo, le agenzie spaziali e le aziende private devono anche fare i conti con un altro problema: i detriti spaziali. Ogni lancio di un nuovo razzo o satellite aumenta il rischio di collisioni, che potrebbero generare frammenti pericolosi in orbita. Questi detriti rappresentano una minaccia per le missioni spaziali future e per i satelliti esistenti, richiedendo quindi soluzioni avanzate per garantire una gestione sicura dello spazio circostante.
La corsa cinese nel settore spaziale
La Cina ha recentemente intensificato gli sforzi per competere con Starlink, lanciando nuovi satelliti della serie Qianfan G60. Grazie a un razzo Lunga Marcia 6A, 18 nuovi satelliti sono stati messi in orbita bassa, con l’obiettivo di costruire una megacostellazione destinata a migliorare la connettività Internet globale. Questo è solo uno dei numerosi lanci pianificati dal governo cinese, che prevede di arrivare a 15.000 satelliti entro il 2030
Questa strategia ambiziosa mira a ridurre la dipendenza della Cina dalle infrastrutture occidentali, offrendo una propria rete globale di comunicazioni satellitari. Tuttavia, l’espansione della costellazione Qianfan non è solo una risposta commerciale: è anche una mossa strategica per aumentare il controllo delle comunicazioni e delle informazioni nello spazio, riducendo le interferenze straniere.
Le implicazioni per l’astronomia e lo spazio
Con il lancio di costellazioni sempre più numerose, uno dei principali problemi per gli astronomi è l’inquinamento luminoso causato dai satelliti. Quando questi oggetti riflettono la luce solare, interferiscono con l’osservazione del cielo, rendendo difficile rilevare stelle e galassie lontane. Questo è particolarmente preoccupante per le ricerche in astronomia e per il monitoraggio di oggetti vicini alla Terra, come gli asteroidi.
Oltre al problema dell’osservazione, c’è quello dei detriti spaziali. Anche se il razzo Lunga Marcia 6A utilizzato dalla Cina per lanciare i satelliti Qianfan è stato progettato per ridurre l’impatto ambientale, in passato ha mostrato difetti che hanno generato frammenti nello spazio, aumentando il rischio di collisioni.