L’hanno chiamata come colei che presiede alla vita del cielo atmosferico | Il suo compito è difenderci dagli asteroidi: ecco HERA
HERA, la missione spaziale tra NASA ed ESA ha un compito speciale: quello di proteggerci dagli asteroidi. Ecco come funziona.
L’esplorazione spaziale ha da sempre affascinato l’umanità. Aumenta la curiosità e spinge i confini della conoscenza scientifica. Da decenni, le missioni verso i corpi celesti, siano essi pianeti, lune o asteroidi, hanno fornito dati inestimabili. Così migliora la comprensione dell’universo e delle sue origini. Le tecnologie utilizzate per sondare lo spazio profondo continuano a evolversi, permettendo scoperte che, solo pochi anni fa, sembravano fantascienza.
Il monitoraggio e l’analisi degli asteroidi sono essenziali per garantire la sicurezza del nostro pianeta. L’impatto di un grande asteroide potrebbe avere conseguenze catastrofiche, come dimostrato dai grandi eventi di estinzione della Terra. Per questo motivo, la difesa planetaria è diventata una delle priorità nelle moderne missioni spaziali.
Le sonde inviate nello Spazio e i satelliti di osservazione rappresentano solo una parte dell’enorme lavoro che gli scienziati e gli ingegneri svolgono quotidianamente. Queste missioni permettono anche di ispirare le future generazioni di ricercatori e ingegneri, che contribuiranno a portare avanti l’esplorazione spaziale.
Il legame tra esplorazione spaziale e difesa planetaria è sempre più evidente. Le missioni non si limitano a raccogliere dati, ma puntano anche a sviluppare strategie per affrontare eventuali minacce provenienti dallo spazio. Queste missioni, che includono esperimenti scientifici e test tecnologici, sono fondamentali per garantire la sicurezza futura della Terra.
Cosa sappiamo della missione Hera
Tra le missioni più importanti per la difesa del pianeta si colloca Hera, un progetto che ha richiesto oltre 20 anni di lavoro. Hera è parte di un più ampio sforzo internazionale per monitorare e deviare potenziali minacce provenienti dagli asteroidi. Una delle sue principali innovazioni è la possibilità di studiare gli effetti di un impatto controllato su un asteroide, sfruttando i risultati della missione DART della NASA, che ha recentemente colpito l’asteroide Dimorphos.
La missione DART ha dimostrato che è possibile deviare un asteroide modificandone la traiettoria, ma per comprendere appieno l’efficacia di questa tecnica, servono ulteriori dati. È qui che entra in gioco Hera: il suo obiettivo è raccogliere informazioni dettagliate sulla struttura interna di un asteroide sugli effetti generati dall’impatto.
Come Hera potrà migliorare la difesa planetaria
Hera trasformerà i risultati di DART in una tecnica affidabile per la deviazione degli asteroidi. Le informazioni ottenute dal satellite permetteranno di sviluppare modelli più precisi, che potranno essere applicati per deviare altri asteroidi potenzialmente pericolosi.
Se un nuovo asteroide minacciasse la Terra, basterà adattare i parametri raccolti da Hera per calcolare l’energia necessaria a deviare la traiettoria. Questa missione rappresenta dunque un passo fondamentale nella creazione di un sistema di difesa planetaria efficace, che un giorno potrebbe salvare la Terra da una catastrofe naturale.