Astronomi al lavoro per darci una casa sicura | Siamo sulla Terra, ma ciò che ci ospita è ‘oscuro’: potremmo finire in un ammasso di attrazione
Gli astronomi cercano risposte per il futuro. La Terra viaggia nell’ignoto: potremmo essere risucchiati in un colossale attrattore galattico.
La Via Lattea, la galassia in cui si trova la Terra, è composta da miliardi di stelle, pianeti, polveri, gas e materia oscura. Al suo centro si trova un buco nero supermassiccio chiamato Sagittarius A, attorno al quale ruotano stelle e altri corpi celesti. Questa struttura è organizzata in varie componenti, tra cui un bulbo centrale denso, un disco con le famose braccia a spirale, e un alone che circonda l’intera galassia. Il diametro complessivo della Via Lattea è stimato intorno ai 100.000 anni luce.
Le stelle, tra cui il Sole, sono distribuite in queste diverse regioni. Il bulbo centrale è la zona più compatta e ospita le stelle più antiche e dense, insieme al buco nero al centro. Questo nucleo è circondato da un disco che contiene le braccia a spirale della galassia. In queste braccia si trovano stelle più giovani, ammassi stellari, e regioni di formazione stellare, come nebulose e nubi molecolari.
Oltre alle stelle, la nostra galassia contiene enormi quantità di polvere e gas, che costituiscono circa il 10% della massa visibile della Via Lattea. Questi materiali si raggruppano in nubi che giocano un ruolo cruciale nella formazione di nuove stelle. Quando queste nubi collassano sotto la loro stessa gravità, iniziano a formarsi stelle all’interno di regioni note come “vivai stellari“.
Infine, la Via Lattea è avvolta da un alone di materia oscura, una forma di materia che non emette né assorbe luce, ma che esercita una grande influenza gravitazionale. La materia oscura è fondamentale per comprendere la struttura e la dinamica della galassia, poiché contribuisce alla sua massa complessiva e mantiene insieme le sue varie componenti attraverso la gravità.
La nostra galassia potrebbe cadere in un colossale “bacino di attrazione”: di cosa si tratta?
Gli astronomi chiamano la Concentrazione di Shapley “bacino di attrazione” poiché è una regione dell’Universo locale che esercita una potente forza gravitazionale. Questa zona contiene la più grande concentrazione di materia, comprese galassie e materia oscura, agendo come un attrattore cosmico su larga scala. Secondo recenti osservazioni, la Via Lattea e altre galassie vicine potrebbero essere influenzate da questa colossale struttura gravitazionale.
La Concentrazione di Shapley è particolarmente interessante perché funge da nodo principale nella rete cosmica. La sua massa è talmente elevata che distorce lo spazio-tempo, attirando altre galassie verso di sé. La materia oscura, che costituisce una buona parte della sua massa, amplifica questo effetto. Studi recenti suggeriscono che la nostra galassia, la Via Lattea, si stia lentamente muovendo verso questo bacino gravitazionale, il che potrebbe avere implicazioni sul lungo termine per la nostra posizione nell’Universo.
Cos’è la Concentrazione di Shapley?
La Concentrazione di Shapley è una porzione del Superammasso Laniakea, una vasta struttura cosmica che comprende ammassi e gruppi di galassie, inclusa la nostra Via Lattea. Grazie a studi dettagliati sui movimenti delle galassie, gli scienziati ritengono che la nostra galassia sia diretta verso questa regione densa di materia. Questo bacino di attrazione, costituito da materia visibile e oscura, rappresenta una delle più grandi formazioni gravitazionali dell’Universo conosciuto.
La Concentrazione di Shapley non è solo un’enorme collezione di galassie, ma anche un punto cruciale per comprendere la struttura su larga scala dell’Universo. Gli scienziati l’hanno definita un “superattrattore” per via della sua capacità di influenzare i movimenti di interi ammassi di galassie. La sua massa è così imponente che deforma il percorso delle galassie circostanti, inclusa la Via Lattea, verso di essa. Studi futuri potrebbero rivelare come la Concentrazione di Shapley contribuisca all’espansione e alla dinamica dell’Universo, aiutando a comprendere meglio il ruolo della materia oscura nella formazione delle grandi strutture cosmiche.