NASA spegne gli strumenti per il monitoraggio del plasma sul Voyager 2. La scelta tecnica arriva con l’obiettivo di ridurre le esigenze energetiche della sonda nel lungo periodo. La NASA lanciò la sonda il 20 agosto 1977 da Cape Canaveral, dopo il lancio della Voyager 1. Dopo essere passata da Giove e Saturno, la sonda si è trovata per un certo periodo tra Urano e Nettuno e offre una serie di informazioni su questi pianeti. Nel 2018 la sonda è uscita dallo spazio interstellare, cioè dall’eliosfera, la parte intermedia tra il vento solare e il mezzo interstellare, cioè il gas e la polvere che si trovano tra le stelle di una galassia.
Voyager 2 si muove per oltre 12,8 miliardi di miglia dalla Terra, pari a circa 20,5 miliardi di chilometri. La sonda ha raggiunto l’eliosfera e utilizza 4 strumenti di rilevamento scientifico. Questi elementi servono a fornire informazioni alla stazione spaziale e all’Agenzia NASA che si trova a Houston. Come secondo corpo celeste che ha raggiunto questo spazio oltre al vento solare, Voyager 2 continuerà a trasmettere i dati sulla Terra fino al 2030. Gli ingegneri tengono i dispositivi di rilevamento attivi il più a lungo possibile, ma al momento non è possibile raggiungere le sonde dove si trovano, ma solo monitorarle.
La NASA ha scelto di spegnere il dispositivo di rilevazione del plasma – cioè degli atomi carichi elettricamente – che serve a verificarne la quantità e la direzione. La sonda Voyager 2 è alimentata con plutonio di decadimento. Questa soluzione perde 4 Watt di potenza ogni anno. Per poter mantenere le sonde attive, la NASA scelse di spegnere alcuni strumenti delle due sonde Voyager perché non sarebbero stati necessari dove stavano andando.
Così questi ogetti spaziali hanno potuto accumulare dell’energia in più, che hanno utilizzato fino a pochi anni fa. prima di scegliere di spegnere anche il sistema di rilevamento per il plasma, la NASA ha cambiato anche il sistema di monitoraggio della tensione di energia della sonda. La procedura è stata, però, inevitabile per consentire alla sonda di funzionare.
Lo scorso 26 settembre gli ingegneri si sono occupati di spegnere il sistema di rilevamento del plasma. Il comando ha impiegato 19 ore per raggiungere la sonda e gli ingegneri hanno dovuto aspettare altrettante ore per ricevere la conferma da parte della sonda. Gli scienziati hanno anche monitorato tutta la procedura affinché l’operazione andasse a buon fine. Il tutto è andato bene e senza incidenti. Il sistema di rilevamento del plasma è stato fondamentale per la NASA e non solo.
Infatti, ha messo a disposizione i dati provenienti dall’eliosfera, che non conosciamo ancora bene. Questo strumento è diviso in 4 parti, 3 dirette verso il Sole e una quarta diretta verso l’eliosfera. Così è in grado di vedere come si muovono le particelle del plasma. Quando la sonda ha raggiunto l’eliosfera, gli ingegneri si sono accorti che il passaggio del plasma è sceso. Lo stesso strumento era già stato spento nel Voyager 1 nel 2007.