Scoperta eccitante del telescopio TESS | Vicino a noi c’é un altro sistema solare: le stelle sono tre ed orbitano tra loro – VIDEO
Di recente il telescopio TESS ha compiuto una scoperta sensazionale: ha individuato un nuovo sistema stellare triplo.
La vastità dell’universo è sempre stata una fonte inesauribile di scoperte sorprendenti, e le recenti ricerche continuano a svelare segreti che cambiano la nostra comprensione del cosmo. Ogni volta che nuovi strumenti vengono lanciati nello spazio, gli scienziati si trovano di fronte a una mole di dati che, se analizzati attentamente, possono portare a risultati straordinari. L’esplorazione spaziale, guidata da tecnologie sempre più sofisticate, ha permesso di osservare fenomeni che fino a pochi decenni fa erano al di là della nostra immaginazione.
Tra i progetti più rilevanti degli ultimi anni, il telescopio spaziale TESS della NASA si è dimostrato particolarmente efficace nel cercare e catalogare pianeti al di fuori del nostro sistema solare. Tuttavia, le sue capacità non si limitano a questo: le sue osservazioni hanno aperto una finestra su complessi sistemi stellari che pongono nuove sfide alla scienza. La ricerca di questi sistemi è un campo in continua evoluzione, con scienziati impegnati a comprendere come si formano e come interagiscono le stelle al loro interno.
Le scoperte che emergono da tali studi spesso spingono i limiti della nostra comprensione dell’astronomia. Fenomeni che in passato sarebbero stati considerati rari o insoliti, ora sembrano affacciarsi con maggiore frequenza, grazie all’uso combinato di strumenti avanzati e alla collaborazione tra scienziati di tutto il mondo. Questa sinergia è uno degli elementi chiave che permette alla ricerca di progredire a un ritmo senza precedenti, rivelando sistemi complessi che sfidano i modelli precedenti.
Oltre agli strumenti tecnologici, un altro elemento fondamentale è la partecipazione di scienziati dilettanti, appassionati che contribuiscono a espandere la portata delle ricerche professionali. Insieme, questi due fattori hanno permesso di scoprire nuove configurazioni stellari che, fino a poco tempo fa, non erano nemmeno ipotizzabili. Le nuove scoperte ci mostrano quanto ancora dobbiamo imparare sulla struttura e l’evoluzione dell’universo.
Un sistema stellare che riscrive i record
Recentemente, il telescopio TESS ha individuato un nuovo sistema stellare triplo dal nome TIC 290061484, che ha battuto un importante record. Situato nella costellazione del Cigno, questo sistema si distingue per la sua estrema compattezza: le tre stelle che lo compongono si trovano a una distanza tale da poter essere contenute nello spazio tra il Sole e Mercurio.
Le due stelle principali orbitano tra loro in soli 1,8 giorni, mentre la terza stella completa la sua orbita in 25 giorni. Questo sistema supera il precedente record stabilito nel 1956 dal sistema Lambda Tauri, dove la terza stella impiegava 33 giorni per orbitare. La scoperta di TIC 290061484 offre agli astronomi un’opportunità unica di studiare sistemi stellari multipli con estrema precisione.
Cosa rivela la scoperta di TESS
Grazie alla sua configurazione compatta, gli scienziati sono in grado di esaminare con dettagliate misurazioni le orbite, le masse e le temperature delle stelle, aprendo la strada a nuove comprensioni su come si sia formato questo sistema e su come potrebbe evolversi nel tempo. La possibilità di osservare in modo così ravvicinato un sistema stellare così complesso fornisce dati preziosi che potrebbero contribuire a riscrivere i modelli esistenti sulla formazione dei sistemi stellari multipli.
Nonostante la sua attuale stabilità, dovuta a un quasi perfetto allineamento delle orbite, gli esperti prevedono che nel giro di 20-40 milioni di anni le due stelle principali del sistema si espanderanno fino a fondersi, provocando una catastrofica esplosione di supernova. Questo evento drammatico segnerà la fine del sistema così come lo conosciamo, e offrirà agli scienziati un’ulteriore opportunità di studiare gli effetti di simili fusioni stellari, fenomeni che potrebbero influenzare la formazione di nuovi corpi celesti nelle vicinanze.