‘Che cosa è quello strano ammasso laggiù?’ | Scienziati sconvolti dalla nuova scoperta: aiuterà a capire l’evoluzione di Marte
Un nuovo ammasso roccioso trovato su Marte porta ad una scoperta sbalorditiva sul Pianeta Rosso. Scopri i dettagli.
Marte, il quarto pianeta del sistema solare, ha da sempre affascinato l’umanità per la sua particolare somiglianza con la Terra e il suo paesaggio desolato e misterioso. Gli scienziati hanno osservato la superficie marziana per decenni, cercando di capire se ci siano mai state condizioni favorevoli alla vita e cosa raccontino le sue rocce e vallate della storia primordiale del pianeta.
La superficie di Marte è caratterizzata da una varietà di paesaggi che spaziano da vaste distese desertiche a imponenti montagne e canyon che tagliano la crosta planetaria. Alcune delle più celebri formazioni marziane, come il Monte Olimpo, la montagna più alta del sistema solare, o il Valles Marineris, un profondo canyon, offrono agli scienziati indizi preziosi su come il pianeta si sia formato e trasformato nel corso del tempo.
Nonostante la mancanza di acqua liquida in superficie, Marte mostra tracce che suggeriscono la presenza di fiumi e oceani in un passato lontano. Gli esperti ritengono che circa 4 miliardi di anni fa, il pianeta fosse molto più caldo e umido di quanto non lo sia oggi, condizioni che potrebbero aver supportato forme di vita microbiche. Tuttavia, le estreme condizioni attuali — temperature gelide e atmosfera sottile — rendono difficile immaginare come la vita possa ancora esistere sulla sua superficie.
Uno dei principali obiettivi delle missioni spaziali è proprio raccogliere campioni di rocce per cercare segni di una passata attività biologica e comprendere meglio la storia geologica del pianeta. Il rover Perseverance, insieme al suo predecessore Curiosity, sta esplorando zone strategiche per raccogliere questi dati, spingendosi sempre più in là alla scoperta di ciò che Marte ha da rivelare.
Un ritrovamento eccezionale durante l’esplorazione
Di recente, il rover Perseverance, mentre attraversava la regione di Neretva Vallis, si è imbattuto in una collina coperta di massi, uno dei quali ha immediatamente attirato l’attenzione del team scientifico della missione.
Questo masso, in apparenza diverso dagli altri per le sue chiazze luminose, ha subito sollevato domande intriganti tra gli scienziati. Katie Stack Morgan, scienziata del progetto, ha spiegato come questi momenti siano cruciali per la missione: “Ogni tanto vedrai qualcosa di strano nel paesaggio marziano e il team dirà: ‘Oh, andiamo laggiù'”.
Un indizio sulla crosta primordiale
Il masso, chiamato Atoco Point, si è rivelato ancora più speciale del previsto dopo una serie di analisi approfondite con gli strumenti del rover. Secondo il team, è probabile che si tratti di anortosite, una roccia che finora non era mai stata identificata su Marte. Questa scoperta suggerisce che la crosta marziana primordiale potrebbe essere stata molto più complessa di quanto si credesse, forse simile alla crosta originale della Terra.
Capire la composizione di questa antica crosta su Marte potrebbe fornire nuovi indizi sull’evoluzione del pianeta e sulle similitudini con la Terra. Secondo Stack Morgan, osservare una roccia come Atoco Point potrebbe essere la chiave per comprendere come si è formata la prima crosta del pianeta rosso e aiutare a svelare segreti sull’evoluzione della Terra stessa.