La ‘Curiosità’ su Marte sta per finire | È messo davvero male: sale la preoccupazione degli scienziati per il suo stato di salute
L’esplorazione di Marte si sta rivelando più difficile del solito. Gli apparecchi sono ormai allo stremo. Ecco cosa sta succedendo.
Marte, il quarto pianeta del sistema solare, ha da sempre affascinato l’umanità con il suo paesaggio desertico e misterioso. Chiamato anche “pianeta rosso” per via del colore che gli conferisce la grande quantità di ossido di ferro presente sulla sua superficie, Marte è stato al centro di numerose missioni esplorative. La possibilità che abbia ospitato forme di vita nel passato, o che possa farlo in futuro, ha reso questo pianeta un obiettivo primario per le agenzie spaziali.
Il pianeta è circa la metà della dimensione della Terra, ma possiede caratteristiche geologiche incredibilmente simili. Vulcani, valli e deserti coprono la sua superficie, rendendolo un luogo complesso e affascinante per la ricerca scientifica. L’atmosfera di Marte, molto sottile rispetto a quella terrestre, è composta principalmente da anidride carbonica e non offre le condizioni necessarie per sostenere la vita come la conosciamo. Tuttavia, l’acqua ghiacciata presente sotto la superficie e nei poli ha acceso l’interesse per future colonizzazioni umane.
Negli ultimi decenni, l’esplorazione di Marte si è intensificata grazie all’invio di sonde e rover. Questi veicoli robotizzati sono stati in grado di esplorare regioni del pianeta che altrimenti sarebbero rimaste inaccessibili per molto tempo. Tra i rover più noti, possiamo ricordare quelli delle missioni Mars Pathfinder, Opportunity e, più recentemente, Perseverance. Ognuno di questi strumenti ha permesso di raccogliere dati preziosi che stanno progressivamente cambiando la nostra comprensione del pianeta.
Curiosity, uno dei più celebri rover inviati su Marte, ha giocato un ruolo fondamentale nell’ampliare la conoscenza del pianeta. Atterrato nel cratere Gale nel 2012, il rover ha analizzato campioni di suolo e roccia, inviando immagini spettacolari della superficie marziana. Grazie a missioni come questa, si stanno facendo passi avanti nella comprensione della geologia marziana e delle sue potenziali risorse.
I segni del tempo sulle ruote di Curiosity
Il rover Curiosity, dopo oltre un decennio di attività su Marte, ha subito notevoli danni. Le ruote, in particolare, hanno mostrato segni di deterioramento già pochi anni dopo l’inizio della missione. Questo è dovuto alle condizioni estreme del suolo marziano, che ha causato l’usura dei materiali. Nonostante i problemi, il rover continua a muoversi, seppur con difficoltà, sulla superficie accidentata del pianeta rosso.
Il team della NASA ha da tempo preso provvedimenti per limitare i danni alle ruote di Curiosity. Dal 2013, l’attenzione si è concentrata nel trovare percorsi meno accidentati per ridurre la pressione sulle ruote e prolungare la loro durata.
Gli sforzi del team NASA per preservare il Rover
È stato sviluppato un software che permette di gestire la velocità delle ruote in base al tipo di terreno. Questi accorgimenti, insieme al continuo monitoraggio delle condizioni del rover, hanno permesso di mantenere Curiosity operativo nonostante le difficoltà.
Il team di ingegneri non si è limitato a cercare soluzioni temporanee per preservare Curiosity. Ogni dato raccolto dalle missioni del rover è stato prezioso per lo sviluppo di nuovi veicoli esplorativi. Le lezioni apprese dalle sue sfide meccaniche sono state fondamentali nella progettazione di rover come Perseverance, che è dotato di ruote più robuste e tecnologie avanzate per affrontare il terreno marziano in modo più efficiente.