‘È qui che andremo ad abitare’ | Scienziati esterrefatti da questo Pianeta accanto alla sua stella: Barnard sarà la nostra nuova casa
Scoperto un nuovo candidato per la vita umana: Barnard b potrebbe essere la prossima frontiera dell’esplorazione spaziale.
I pianeti abitabili sono corpi celesti che possiedono condizioni favorevoli per sostenere la vita, simili a quelle della Terra. Tra i fattori principali vi sono una temperatura moderata, la presenza di acqua liquida e una composizione atmosferica adeguata. La zona abitabile, o “zona Goldilocks”, è l’area attorno a una stella in cui le temperature permettono l’esistenza di acqua allo stato liquido.
La ricerca di questi pianeti si concentra su sistemi stellari vicini, come Proxima Centauri e Barnard. Gli scienziati utilizzano telescopi avanzati e metodi indiretti per individuare esopianeti potenzialmente abitabili, studiandone l’orbita e la composizione.
Non tutti i pianeti scoperti sono adatti alla vita come la conosciamo. Molti potrebbero avere temperature estreme, essere composti da gas, o non possedere una solida superficie.
L’esplorazione di pianeti abitabili rappresenta uno dei sogni più ambiziosi dell’umanità. Scoprire un pianeta che possa ospitarci è il primo passo verso una futura espansione oltre i confini della Terra.
La scoperta di Barnard b
A soli sei anni luce di distanza dalla Terra, gli astronomi hanno individuato un esopianeta orbitante attorno alla stella di Barnard, la stella singola più vicina al Sole. Questo pianeta, chiamato Barnard b, è stato scoperto grazie allo strumento Espresso del Very Large Telescope dell’ESO. Barnard b ha una massa pari ad almeno la metà di quella di Venere e completa la sua orbita in poco più di tre giorni terrestri. Nonostante nel 2018 fossero stati individuati segnali di un altro esopianeta attorno a questa stella, i nuovi dati non confermano la sua esistenza.
La stella di Barnard è una nana rossa, particolarmente interessante per gli scienziati poiché i pianeti rocciosi di piccola massa, come Barnard b, sono più facilmente rilevabili attorno a stelle più piccole rispetto al Sole. Grazie alle osservazioni durate cinque anni, l’équipe ha raccolto preziosi dati che suggeriscono la possibile esistenza di altri esopianeti attorno a questa stella. Tuttavia, Barnard b rimane finora l’unico confermato, e il suo studio sta aprendo la strada a nuove ricerche nel campo degli esopianeti.
La natura di Barnard b e le sue implicazioni
Barnard b orbita venti volte più vicino alla sua stella di quanto Mercurio faccia con il Sole. La sua superficie raggiunge temperature intorno ai 125°C, rendendolo un pianeta troppo caldo per sostenere acqua liquida. Sebbene la sua stella sia molto più fredda del nostro Sole, la vicinanza estrema tra il pianeta e la stella ospite lo esclude dalla zona abitabile, l’area in cui le condizioni permetterebbero la presenza di acqua e, quindi, la vita come la conosciamo.
Nonostante le condizioni di Barnard b non siano favorevoli alla vita, la scoperta di questo esopianeta ha spinto ulteriori ricerche. Gli strumenti più avanzati, come l‘Extremely Large Telescope (Elt) dell’ESO, attualmente in costruzione, promettono di ampliare la nostra capacità di scoprire pianeti simili, permettendoci di esplorare meglio la zona temperata di stelle vicine. Con l’avanzamento della tecnologia, è possibile che vengano identificati nuovi pianeti potenzialmente abitabili, rendendo il nostro “vicinato cosmico” un campo di ricerca sempre più fertile.