Home » La Germania offre aiuto all’ESA | Grazie al suo ‘Tacheles’ si riuscirà a comprendere quanto le componenti elettroniche si deteriorino

La Germania offre aiuto all’ESA | Grazie al suo ‘Tacheles’ si riuscirà a comprendere quanto le componenti elettroniche si deteriorino

Satellite

La Germania offre aiuto all'ESA | Grazie al suo 'Tacheles' si riuscirà a comprendere quanto le componenti elettroniche si deteriorino (Pixabay FOTO) - www.aerospacecue.it

La Germania arriva in supporto dell’ESA e mette a disposizione il suo Tacheles: ecco a cosa servirà e i suoi vantaggi.

La missione Artemis II, parte del programma spaziale della NASA, segna una tappa importante nel ritorno dell’umanità verso la Luna. In questa seconda fase del progetto, si prevede il lancio di un volo con equipaggio che orbiterà intorno al satellite naturale senza però allunare. È un momento di grande attesa per la comunità scientifica e per tutti coloro che guardano con speranza al futuro dell’esplorazione spaziale.

Gli obiettivi principali della missione non si limitano soltanto al volo umano verso la Luna. Artemis II rappresenta una piattaforma per testare tecnologie avanzate e raccogliere dati fondamentali per preparare missioni più ambiziose. Con il progetto Artemis, la NASA punta non solo a riportare astronauti sul suolo lunare, ma a stabilire le basi per una presenza umana sostenibile sulla Luna e, in futuro, su Marte.

Artemis II, a differenza della prima missione, vedrà per la prima volta un equipaggio umano a bordo della capsula Orion, che orbiterà intorno alla Luna prima di tornare sulla Terra. Si tratta di un evento storico che segna il ritorno dell’uomo in orbita lunare dopo più di cinquant’anni, con l’obiettivo di preparare la strada per il ritorno sul suolo lunare con Artemis III. Tuttavia, il successo di questa missione non dipende solo dall’equipaggio.

Un altro elemento di grande importanza è rappresentato dal carico scientifico a bordo della missione. La NASA ha infatti deciso di sfruttare Artemis II come un’opportunità per testare nuovi strumenti tecnologici che potrebbero avere un impatto decisivo nelle future missioni spaziali. Questo aspetto rende Artemis II una missione chiave non solo per l’esplorazione umana, ma anche per la ricerca e lo sviluppo di tecnologie spaziali all’avanguardia.

Il contributo dei cubesat alla missione

Una delle novità più interessanti di Artemis II riguarda l’integrazione di cubesat, piccoli satelliti che svolgono missioni scientifiche indipendenti. Questi dispositivi compatti, simili a una scatola da scarpe, saranno rilasciati una volta che la capsula Orion avrà raggiunto una distanza sicura dalla Terra. Il loro scopo è raccogliere dati fondamentali sull’ambiente spaziale e testare tecnologie che potranno supportare future missioni lunari e marziane.

I cubesat saranno ospitati all’interno di un anello che collega Orion al secondo stadio del razzo SLS (Space Launch System), e verranno lanciati come parte di una collaborazione internazionale che coinvolge diverse agenzie spaziali. Questi piccoli satelliti rappresentano un’importante innovazione tecnologica, capace di ampliare le conoscenze scientifiche e di aprire la strada a ulteriori sviluppi per l’esplorazione dello spazio profondo.

Satellite
La Germania offre aiuto all’ESA | Grazie al suo ‘Tacheles’ si riuscirà a comprendere quanto le componenti elettroniche si deteriorino (Pixabay FOTO) – www.aerospacecue.it

Un primo cubesat dalla Germania

Durante una cerimonia presso l’Agenzia Spaziale Tedesca, la NASA ha annunciato che il primo dei cinque cubesat di Artemis II sarà fornito dalla Germania. Questo satellite, chiamato TACHELES, ha l’obiettivo di raccogliere dati cruciali sugli effetti dell’ambiente spaziale sui componenti elettronici. Questa collaborazione internazionale, che comprende Paesi firmatari degli Accordi Artemis, punta a potenziare lo sviluppo tecnologico per l’esplorazione lunare.

Le informazioni raccolte da TACHELES saranno fondamentali per migliorare la resistenza dei componenti elettronici in condizioni estreme, un aspetto cruciale per l’esplorazione umana a lungo termine.