Una mega esplosione nucleare potrebbe salvare la Terra dagli asteroidi
Il potere della scienza: un’esplosione nucleare potrebbe essere la chiave per deviare asteroidi e salvare il nostro pianeta.
Il 23 settembre 2024, è emerso uno studio rivoluzionario dai Laboratori Nazionali Sandia, dove i fisici statunitensi hanno dimostrato che un’esplosione nucleare potrebbe essere una difesa valida contro i potenziali impatti catastrofici degli asteroidi. Da anni, scienziati e produttori cinematografici hanno immaginato l’uso di armi nucleari per deviare un grande asteroide diretto verso la Terra. Ora, con prove empiriche che supportano questa teoria, i ricercatori stanno delineando come un potente impulso nucleare potrebbe vaporizzare la superficie di un asteroide e alterarne la traiettoria.
Lo studio dimostra che l’enorme energia rilasciata durante un’esplosione nucleare può vaporizzare una parte di un asteroide, creando una sfera di gas surriscaldato. Il dott. Nathan Moore, autore principale dello studio, ha spiegato che questo materiale vaporizzato si espelle da un lato dell’asteroide, spingendolo nella direzione opposta, trasformando così l’asteroide in un oggetto auto-propulsivo. Questo metodo innovativo ha il potenziale di fornire una soluzione tempestiva per evitare disastri.
Sebbene gli impatti significativi degli asteroidi sulla Terra siano rari, le conseguenze catastrofiche sono ben illustrate dall’asteroide che ha portato all’estinzione dei dinosauri 66 milioni di anni fa. Anche asteroidi più piccoli, come quello esploso sopra Chelyabinsk nel 2013, possono causare danni considerevoli. Questo sottolinea l’urgenza di sviluppare strategie affidabili di difesa planetaria per proteggere la Terra dalle potenziali minacce.
Possibili altre alternative e problematiche
Sforzi precedenti, come la missione DART della NASA nel 2022, hanno dimostrato come un impattatore cinetico potesse cambiare la traiettoria di un asteroide. Tuttavia, tali manovre richiedono un preavviso e potrebbero non essere fattibili per asteroidi più grandi. L’approccio nucleare fornisce un’alternativa, particolarmente in scenari con avvisi limitati. A differenza delle narrazioni di fantasia, questa strategia non prevede di perforare o attaccare direttamente l’asteroide; piuttosto, impiega un’esplosione a distanza per ottenere l’effetto desiderato.
Per convalidare questo concetto, Moore e il suo team hanno condotto esperimenti senza precedenti utilizzando impulsi di raggi X intensi simili a quelli rilasciati nelle esplosioni nucleari. Mirando a pezzi di un asteroide simulato, i ricercatori hanno dimostrato che il processo di vaporizzazione non solo distruggeva i supporti che trattenevano il materiale, ma generava anche una forza sufficiente a propellere i frammenti a velocità prossime ai 320 km/h. In modo sorprendente, i pezzi simulati di asteroide sono caduti per meno di 2 millesimi di millimetro durante il breve esperimento di 20 microsecondi.
Gli scienziati stimano che questa strategia nucleare potrebbe deviare efficacemente asteroidi fino a 4 chilometri di diametro, con la possibilità di affrontare minacce più grandi se c’è abbastanza tempo di preavviso. L’approccio si basa sui principi della terza legge del moto di Newton, rendendolo un metodo teoricamente valido per la difesa planetaria.
Il futuro di questa ricerca
Il prof. Colin Snodgrass, membro del team scientifico della missione DART, sottolinea l’importanza di scalare questi risultati per asteroidi a grandezza naturale. La prossima missione Hera dell’Agenzia Spaziale Europea, prevista per il lancio il mese prossimo, mira a valutare l’impatto della DART su Dimorphos, il che potrebbe fornire dati critici per future strategie di deflessione degli asteroidi.
Il prof. Gareth Collins, scienziato planetario al Imperial College, ha definito gli esperimenti di Moore “spettacolari”, pur esprimendo una preferenza per metodi non nucleari. Tuttavia, ha riconosciuto che, nel caso di asteroidi molto grandi o in situazioni che richiedono un intervento rapido, l’opzione nucleare potrebbe diventare indispensabile.
Mentre l’umanità continua a confrontarsi con minacce esistenziali dallo spazio, la ricerca condotta presso i Laboratori Nazionali Sandia apre nuove strade per la difesa planetaria. La prospettiva di utilizzare esplosioni nucleari per deviare asteroidi non è solo un concetto tratto dalla fantascienza; è una strategia legittima supportata da dati sperimentali. Mentre altri metodi rimangono praticabili e preferibili, l’opzione nucleare si distingue come un piano di emergenza critico per evitare potenziali disastri provenienti dai cieli. Con la ricerca e la collaborazione in corso, la comunità scientifica si sta avvicinando sempre di più a garantire il futuro della Terra contro minacce celesti.