FlyEye si farà | Il TAR siciliano ha capito l’importanza della struttura: questo osservatorio sarò lo scudo contro gli asteroidi
Sarà costruito sulle Madonie il primo telescopio della rete globale ESA per monitorare lo spazio e proteggere la Terra dagli oggetti vicini.
Gli osservatori astronomici sono strutture progettate per studiare lo spazio e i corpi celesti. Equipaggiati con potenti telescopi, permettono di osservare stelle, pianeti, galassie e altri fenomeni astronomici invisibili ad occhio nudo.
Posizionati in luoghi remoti, lontani da fonti di inquinamento luminoso, sfruttano l’oscurità per ottenere immagini più nitide del cielo. Alcuni osservatori sono costruiti in alta quota per ridurre la distorsione atmosferica.
Esistono diversi tipi di osservatori: terrestri, spaziali e radioastronomici. Gli osservatori terrestri studiano principalmente la luce visibile, mentre quelli spaziali, come il telescopio Hubble, operano fuori dall’atmosfera terrestre per ottenere osservazioni senza interferenze.
Gli osservatori astronomici svolgono un ruolo chiave nella ricerca scientifica, contribuendo alla scoperta di nuovi corpi celesti e all’approfondimento della nostra comprensione dell’universo.
Il via libera alla costruzione dell’osservatorio FlyEye
Il Tribunale amministrativo siciliano ha dato il suo verdetto il 24 settembre 2024, respingendo la richiesta di sospensiva avanzata dalle associazioni ambientaliste. Queste ultime si opponevano alla costruzione dell’osservatorio astronomico FlyEye sul Monte Mufara, situato nel Parco delle Madonie. La decisione del Tar segna un importante passo avanti verso la realizzazione del progetto, che sarà gestito dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA). L’opera, dal valore di 12 milioni di euro, si preannuncia strategica sia per l’osservazione dello spazio che per l’economia locale, con significative ricadute sull’indotto.
Le associazioni ambientaliste, tra cui Legambiente e il WWF Sicilia Nord Occidentale, avevano contestato il progetto per presunti rischi ambientali. Tuttavia, il Tar ha accolto le argomentazioni difensive del Parco delle Madonie, sottolineando che il ricorso è stato presentato in ritardo. Il tribunale ha inoltre riconosciuto che il progetto è compatibile con i vincoli ambientali dell’area, in quanto finalizzato alla ricerca scientifica, che è espressamente consentita all’interno del Parco.
Un progetto strategico per l’Europa e la scienza
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha espresso grande soddisfazione per la decisione del Tar, sottolineando l’importanza strategica del progetto FlyEye per la politica spaziale europea. L’osservatorio sarà il primo di una rete globale pensata per monitorare gli oggetti vicini alla Terra e per esplorare lo spazio profondo. Urso ha immediatamente comunicato la notizia al direttore dell’ESA, Josef Aschbacher, confermando che la Sicilia ospiterà una struttura all’avanguardia che contribuirà allo sviluppo scientifico e tecnologico.
Il progetto FlyEye ha ottenuto anche il sostegno di diversi scienziati italiani che, attraverso un manifesto pubblico, hanno evidenziato l’impatto ambientale minimo dell’osservatorio. Grazie all’assenza di inquinamento luminoso e all’integrazione con il paesaggio naturale, l’opera è considerata una soluzione sostenibile che proteggerà l’ambiente delle Madonie. Anche BC Sicilia si è espressa a favore del progetto, sostenendo che l’osservatorio non solo contribuirà alla ricerca astronomica, ma offrirà anche benefici per lo studio dell’ambiente terrestre, considerando lo spazio come parte integrante del nostro ecosistema.