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Avvenuto il più potente brillamento solare dal 2017: ecco le possibili conseguenze

L’imponente esplosione di energia dal Sole potrebbe influenzare le telecomunicazioni, i satelliti e le reti elettriche sulla Terra: ecco cosa aspettarsi.

I brillamenti solari sono potenti esplosioni di energia che si verificano sulla superficie del Sole, causate da un improvviso rilascio di energia accumulata nei campi magnetici. Questi fenomeni possono inviare nello spazio radiazioni elettromagnetiche e particelle cariche ad alta velocità, con la capacità di influenzare la tecnologia terrestre e le missioni spaziali. Quando un brillamento solare è particolarmente intenso, i suoi effetti possono essere percepiti anche sul nostro pianeta, disturbando le comunicazioni radio, i satelliti e persino le reti elettriche.

Il brillamento solare del 2017 e l’inizio di un ciclo intenso

Illustrazione di un brillamento solare (Pixabay FOTO) – www.aerospacecue.it

Nel settembre 2017, il Sole ha prodotto uno dei più potenti brillamenti solari degli ultimi anni, segnando un momento cruciale per la scienza spaziale e la comprensione dei fenomeni solari. Questo evento, classificato come un brillamento di classe X9.3, ha raggiunto il suo picco l’8 settembre 2017 ed è stato il più intenso registrato dal 2005. Un brillamento di classe X rappresenta la massima potenza che un’esplosione solare può raggiungere, e un valore superiore a 9 rende questo evento particolarmente rilevante. Il brillamento ha avuto un impatto significativo non solo nello spazio, ma anche sulla Terra, provocando interruzioni nelle comunicazioni radio e disturbando le reti elettriche.

L’evento del 2017 è stato accompagnato da una massiccia espulsione di massa coronale (CME), un’enorme espulsione di plasma solare e campi magnetici nello spazio. La CME è stata diretta verso la Terra e ha dato origine a tempeste geomagnetiche che hanno avuto effetti visibili, come spettacolari aurore boreali, e conseguenze più tecniche, come i disturbi alle comunicazioni satellitari e alle reti GPS. Questo brillamento, e gli altri eventi solari di quell’anno, hanno messo in evidenza la forza del Sole e l’impatto diretto che può avere sulla tecnologia moderna e sulle nostre infrastrutture.

L’eruzione del 2024 e il continuo ciclo di attività solare

Brillamento solare del 3 ottobre 2024 (NOAA FOTO) – www.aerospacecue.it

Il 3 ottobre 2024, un altro potente brillamento solare, di classe X9.0, è esploso dalla Regione Attiva 3842 del Sole, rappresentando l’evento più intenso del ciclo solare 25. Questo ciclo, iniziato nel 2019, è stato caratterizzato da un aumento graduale dell’attività solare, culminato con brillamenti di grande intensità come quello del 2024. La particolarità di questo brillamento risiede non solo nella sua potenza, ma anche nella sua potenziale direzione verso la Terra, aumentando le preoccupazioni per le conseguenze geomagnetiche.

Associato al brillamento del 3 ottobre, è stata rilevata una forte espulsione di massa coronale, con una velocità stimata di circa 850-950 km/s. Questo ha portato all’emissione di un allarme per tempeste geomagnetiche di livello G3, che possono causare forti disturbi alle reti elettriche, ai sistemi di comunicazione e alla navigazione satellitare. Gli scienziati, pur monitorando attentamente l’evoluzione della CME, hanno evidenziato l’incertezza sulle tempistiche precise dell’impatto e sulla gravità delle conseguenze, che potrebbero verificarsi tra il 4 e il 5 ottobre 2024.

Confronto tra i brillamenti del 2017 e del 2024

Brillamento solare visibile come il lampo luminoso al centro, il 3 ottobre 2024 (NASA FOTO) – www.aerospacecue.it

Il brillamento solare del 2017 e quello del 2024 rappresentano due degli eventi più significativi degli ultimi decenni. Mentre l’evento del 2017 ha segnato la fine del ciclo solare 24, quello del 2024 è il culmine di un nuovo ciclo solare, il 25, evidenziando la ciclicità dell’attività solare. Entrambi i brillamenti sono stati accompagnati da espulsioni di massa coronale dirette verso la Terra, con conseguenze potenzialmente dannose per le infrastrutture tecnologiche e le telecomunicazioni. Il monitoraggio costante di questi fenomeni da parte delle agenzie spaziali, come la NASA, è fondamentale per prevenire o minimizzare i danni a livello globale.

Le conseguenze

Gli studi sui brillamenti solari e sulle tempeste geomagnetiche ci permettono di comprendere meglio la nostra posizione nell’universo e ci spingono a migliorare le tecnologie che proteggono le infrastrutture critiche del nostro mondo moderno.

Il brillamento solare di classe X9.0 che ha raggiunto il picco alle 03:12 UTC ha prodotto conseguenze immediate e diffuse sulla Terra, in particolare per quanto riguarda le comunicazioni. Si sono verificate forti degradazioni o perdite di segnale nelle comunicazioni in alta frequenza (HF) su vaste aree illuminate dal Sole. Gli utenti di segnali radio in HF potrebbero riscontrare interruzioni delle comunicazioni o perdita di contatto per alcuni minuti fino a un paio d’ore nelle aree colpite. I brillamenti di questa intensità, soprattutto vicino al massimo solare, non sono molto comuni e possono avere effetti significativi sull’infrastruttura tecnologica legata alle comunicazioni.