ISS, è record assoluto | 374 giorni in orbita e non sentirli: tornati a casa gli astronauti russi che hanno girato la Terra 6000 volte
Gli astronauti sono rimasti in orbita per oltre 180 giorni effettuando oltre duemila orbite intorno alla terra.
Il viaggio nello spazio è da sempre uno dei sogni più affascinanti dell’umanità. Sin dai primi passi compiuti negli anni ’60, l’esplorazione spaziale ha rappresentato una sfida tanto scientifica quanto tecnologica. Uomini e donne, in diverse missioni, hanno oltrepassato i confini del nostro pianeta per studiare l’universo, vivendo esperienze che fino a pochi decenni fa sembravano appartenere solo alla fantascienza.
Ogni lancio nello spazio è un evento carico di aspettative. Le navette spaziali, con i loro equipaggi internazionali, rappresentano la sintesi di anni di ricerche e innovazioni. Durante queste missioni, astronauti e cosmonauti affrontano condizioni estreme, lontani dalla gravità terrestre, vivendo a stretto contatto per lunghi periodi all’interno di stazioni spaziali o navette orbitanti.
La permanenza nello spazio è più di un semplice viaggio: è un’opportunità per raccogliere dati preziosi sulla vita in condizioni di microgravità, sull’effetto dello spazio sul corpo umano e sul funzionamento di apparecchiature avanzate. Ogni missione contribuisce in modo significativo allo sviluppo della scienza, aprendo nuove porte verso future esplorazioni, come il ritorno sulla Luna o il viaggio verso Marte.
L’esperienza in orbita non è solo tecnica. È una vera e propria sfida psicologica per gli astronauti, che devono adattarsi a vivere per mesi, se non anni, lontani dalla Terra. Le condizioni a bordo delle stazioni spaziali sono rigorosamente monitorate, ma l’isolamento, la lontananza e la routine influiscono notevolmente sul benessere mentale dei partecipanti. Nonostante questo, la voglia di esplorare e spingersi oltre resta il motore di tutte le missioni spaziali.
Una missione da record
Recentemente, la navetta russa Soyuz Ms-25 ha completato con successo il suo viaggio, atterrando nella steppa del Kazakistan dopo essersi sganciata dalla Stazione Spaziale Internazionale. A bordo della Soyuz si trovavano due cosmonauti di Roscosmos, Nikolai Chub e Oleg Kononenko, insieme all’astronauta della NASA Tracy C. Dyson.
Kononenko e Chub hanno segnato un importante record: dopo 374 giorni in orbita e 5.984 orbite attorno alla Terra, i due cosmonauti hanno stabilito il nuovo primato di permanenza continua sulla Stazione Spaziale Internazionale. Kononenko, che ha volato nello spazio per la quinta volta, ha raggiunto un altro traguardo incredibile, superando i 1.111 giorni complessivi trascorsi in orbita, un record assoluto per un astronauta.
Il primato russo sulla stazione spaziale
Kononenko e Chub non erano soli in questa missione straordinaria. Con loro, l’astronauta della NASA Tracy C. Dyson ha trascorso 184 giorni nello spazio, completando 2.944 orbite intorno alla Terra. La sua partecipazione ha rafforzato la collaborazione tra le agenzie spaziali di tutto il mondo, evidenziando come la cooperazione internazionale sia essenziale per il futuro dell’esplorazione spaziale.
La missione Soyuz Ms-25, oltre a segnare nuovi record, ha anche rappresentato un passaggio di testimone significativo. Al momento dello sgancio della navetta, il comando della Stazione Spaziale Internazionale è passato ufficialmente dal cosmonauta russo Oleg Kononenko all’astronauta della NASA Suni Williams, segno di continuità nella leadership e nella gestione delle operazioni in orbita, consolidando ulteriormente la collaborazione tra Russia e Stati Uniti in ambito spaziale.