Dopo la festa per la scoperta del Pianeta Nove, una nuova mazzata | Non ce n’é soltanto uno: sono molti di più, un insieme di Pianeti
Nuove ipotesi sconvolgono l’astronomia: non un solo pianeta gigante, ma una moltitudine di piccoli corpi celesti che influenzano le orbite ai confini del Sistema Solare.
Ai confini del Sistema Solare si trovano pianeti nani e piccoli corpi celesti che orbitano oltre Nettuno, in una regione conosciuta come la Fascia di Kuiper. Tra questi, Plutone è il più noto, ma ci sono altri pianeti nani come Eris, Haumea e Makemake. Questi oggetti hanno orbite molto eccentriche e inclinate rispetto ai pianeti principali.
Oltre la Fascia di Kuiper, si estende la Nube di Oort, un’enorme area teorica popolata da miliardi di piccoli oggetti ghiacciati. Gli oggetti in questa regione sono tra i più distanti del Sistema Solare e sono difficili da osservare a causa della loro lontananza dal Sole e della scarsità di luce che riflettono.
Le orbite dei pianeti nani e degli altri corpi in queste regioni sono spesso irregolari e inclinate, il che ha portato gli astronomi a ipotizzare l’esistenza di una forza gravitazionale sconosciuta.
Tuttavia, nuove teorie suggeriscono che queste anomalie potrebbero essere causate da un qualcosa di inaspettato. La ricerca sui confini del Sistema Solare è ancora in corso, e molte domande rimangono aperte.
L’ipotesi del Pianeta Nove
Negli ultimi anni, gli astronomi hanno cercato di spiegare le stranezze delle orbite di alcuni pianeti nani ai confini del Sistema Solare ipotizzando la presenza di un misterioso Pianeta Nove. Questo pianeta, secondo la teoria iniziale, avrebbe una massa pari a circa dieci volte quella della Terra e, con la sua gravità, influenzerebbe le orbite inclinate e irregolari di oggetti situati oltre Nettuno. Tuttavia, nonostante gli indizi raccolti fino a oggi, nessuna prova concreta della sua esistenza è stata ancora trovata.
Recenti scoperte hanno messo in dubbio la necessità di un gigante per spiegare queste anomalie. Alcuni astronomi ritengono che potrebbe essere più plausibile che un insieme di piccoli corpi celesti, come planetoidi e asteroidi, sia responsabile delle irregolarità orbitali osservate. Questa teoria suggerisce che un ammasso di oggetti, anziché un solo pianeta, possa esercitare la forza gravitazionale necessaria per alterare le orbite dei pianeti nani.
Un nuovo modello matematico
Un team di ricercatori, guidato da Antranik Sefilian dell’Università di Cambridge, ha recentemente sviluppato un modello matematico alternativo che esclude l’ipotesi di un Pianeta Nove. Questo modello propone l’esistenza di un disco di asteroidi ghiacciati oltre l’orbita di Nettuno, la cui massa combinata, assieme a quella dei pianeti conosciuti, potrebbe spiegare le anomalie gravitazionali senza dover ricorrere all’idea di un grande pianeta nascosto.
Nonostante questa nuova ipotesi offra una spiegazione più “naturale” e meno complessa, rimangono ancora molte domande senza risposta. Gli scienziati non hanno prove definitive né per l’esistenza del Pianeta Nove, né per il disco di oggetti ghiacciati. Tuttavia, il mistero continua a stimolare la ricerca, e future osservazioni potrebbero finalmente svelare la vera natura dei fenomeni che avvengono ai margini del nostro Sistema Solare.