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Perline di vetro hanno rivelato qualcosa di inquietante sulla Luna | L’attività vulcanica sul nostro satellite non è mai terminata

Crateri vulcanici delle Hawaii (Pixabay)

Crateri vulcanici delle Hawaii (Pixabay FOTO) - www.aerospacecue.it

La Luna è ancora attiva dal punto di vista geologico e sembra non essersi mai fermata. Sono state trovate tracce recenti di attività vulcanica. 

I vulcani sono formazioni geologiche che si originano quando il magma dalla profondità della Terra risale verso la superficie, dando vita a eruzioni di lava, gas e materiali solidi. Questi eventi possono variare in intensità e frequenza, creando paesaggi affascinanti e, talvolta, distruzione. 

La presenza di vulcani non è limitata alla Terra; infatti, il nostro sistema solare ospita numerosi vulcani su altri corpi celesti. Ad esempio, Marte è noto per ospitare il vulcano più grande del sistema solare, Olympus Mons, che è quasi tre volte più alto del Monte Everest. Venere presenta anch’essa una notevole attività vulcanica, con una superficie ricoperta da migliaia di vulcani, alcuni dei quali potrebbero essere ancora attivi.

Anche le lune di alcuni pianeti presentano vulcani, come nel caso di Io, una luna di Giove. Io è considerata la più attiva del sistema solare dal punto di vista geologico, con eruzioni frequenti e intense che producono flussi di lava e pennacchi di gas. Questi vulcani sono alimentati dalle forze di marea generate dalla gravità di Giove e delle altre lune.

L’analisi dei vulcani in tutto il sistema solare offre preziose informazioni sulla storia geologica e sull’attività interna di questi corpi celesti. Studiare le caratteristiche vulcaniche aiuta gli scienziati a comprendere meglio i processi che hanno modellato non solo la Terra, ma anche altri pianeti e lune, ampliando così la nostra conoscenza dell’universo.

Le recenti attività vulcaniche sulla Luna

La missione cinese Chang’e 5 ha portato a una scoperta che potrebbe cambiare la nostra comprensione dell’evoluzione geologica della Luna. Analizzando campioni di suolo lunare riportati sulla Terra nel dicembre 2020, un team di ricercatori ha trovato evidenze di attività vulcanica molto più recente di quanto ritenuto in precedenza. Alcune perline di vetro presenti nei campioni si sono formate da eruzioni vulcaniche avvenute appena 123 milioni di anni fa, un dato sorprendente rispetto alla convinzione precedente che l’attività vulcanica lunare fosse cessata tra i 3 e i 3,8 miliardi di anni fa.

Questa scoperta offre nuove prospettive sulla storia geologica della Luna. Le perline di vetro, di dimensioni variabili, possono derivare da due processi: impatti di asteroidi o eruzioni vulcaniche. Sebbene la maggior parte delle perline analizzate fosse di origine da impatto, tre di esse hanno mostrato una composizione che suggerisce un’origine vulcanica, rivelando così una Luna potenzialmente attiva dal punto di vista vulcanico per gran parte della sua esistenza.

Monte Olimpo su Marte (Pixabay)
Monte Olimpo su Marte (Pixabay FOTO) – www.aerospacecue.it

Implicazioni per la ricerca lunare e futuri progetti

La missione Chang’e 5 ha scelto un sito di atterraggio strategico vicino a Mons Rümker, un’area ricca di duomi vulcanici, per raccogliere campioni significativi. La scoperta di vulcanismo recente solleva domande sulla struttura interna della Luna e sui processi che potrebbero aver mantenuto l’attività vulcanica nel tempo. Gli scienziati sono ora chiamati a riconsiderare i modelli termici e geologici della Luna alla luce di queste nuove informazioni.

Inoltre, i piani futuri della Cina per l’esplorazione lunare, inclusa la costruzione di una base robotica vicino al polo sud lunare entro il 2035, evidenziano l’importanza di ulteriori studi. La visione a lungo termine di una “rete completa di stazioni lunari” entro il 2050 promette di aprire nuove frontiere nella ricerca e nell’utilizzo delle risorse lunari, rendendo la Luna un obiettivo cruciale per le future missioni spaziali.