Home » Alieni, ‘Non è possibile una cosa del genere’ | Svelato il motivo per cui non li vediamo: non vivono in superficie

Alieni, ‘Non è possibile una cosa del genere’ | Svelato il motivo per cui non li vediamo: non vivono in superficie

alieni nel mare

Alieni sulla Terra (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Gli alieni potrebbero non vivere in superficie, una rivelazione che cambia la prospettiva sugli avvistamenti e sposta l’attenzione verso i misteri degli abissi.

Gli Ufo, o Oggetti Volanti Non Identificati, sono stati oggetto di curiosità e speculazione per decenni. Si tratta di fenomeni aerei che non trovano spiegazioni immediate o riconoscibili, e che alimentano così numerose teorie, dalle interpretazioni scientifiche alle ipotesi più fantasiose. Nonostante l’immaginario comune li associ principalmente agli alieni, il termine Ufo include qualsiasi oggetto avvistato nei cieli che non possa essere identificato con certezza.

Il fenomeno degli Ufo ha una lunga storia, con i primi avvistamenti documentati risalenti all’inizio del XX secolo. Tuttavia, il tema è esploso a livello globale dopo il famoso incidente di Roswell nel 1947, che segnò l’inizio di un’era di avvistamenti, teorie complottistiche e indagini governative. Da allora, le segnalazioni di presunti Ufo sono aumentate, generando un interesse sempre più forte da parte di media, appassionati e scienziati.

Negli ultimi anni, il dibattito sugli Ufo ha guadagnato nuova attenzione grazie al rilascio di documenti governativi che confermano l’interesse delle autorità nel monitorare questi fenomeni. Rapporto dopo rapporto, l’ipotesi che esistano oggetti sconosciuti nei cieli non è più confinata alla fantascienza, ma entra a far parte di un’indagine più seria e sistematica, soprattutto per le implicazioni legate alla sicurezza nazionale.

Nonostante l’evoluzione delle tecnologie e dei mezzi di osservazione, la natura di questi oggetti rimane in gran parte avvolta nel mistero. Alcuni esperti suggeriscono che molti avvistamenti possano essere attribuiti a fenomeni atmosferici, droni o velivoli sperimentali. Tuttavia, l’interesse verso gli Ufo continua a crescere, sia per la curiosità umana verso l’ignoto, sia per la possibilità che ci siano spiegazioni ancora da scoprire.

Dai cieli agli oceani: nuove frontiere nella ricerca sugli Ufo

Con il tempo, questo tema ha assunto sempre più rilievo mediatico, tanto che la terminologia si è evoluta: oggi si parla di Uap (Unidentified Aerial Phenomena), un termine più inclusivo rispetto ai tradizionali “dischi volanti”. Negli Stati Uniti, enti come la NASA e il Pentagono hanno istituito unità dedicate all’analisi di questi fenomeni, tra cui l’AARO, la sezione specializzata del Dipartimento della Difesa. Tuttavia, secondo recenti indiscrezioni riportate dal Telegraph, l’indagine sugli Ufo potrebbe presto spostarsi dalle altezze siderali verso le profondità marine.

La nuova direzione di ricerca è promossa da Timothy Gallaudet, ex direttore della NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) e contrammiraglio della Marina degli Stati Uniti. Dopo aver raccolto testimonianze da marinai, sommergibilisti e altri operatori del settore marittimo per oltre un anno e mezzo, Gallaudet ha iniziato a concentrare l’attenzione sugli Oggetti Sommersi Non Identificati (Uso). Questi racconti descrivono veicoli misteriosi che si muovono a velocità incredibili e che, in alcuni casi, si immergono nel mare. Un esempio significativo è il caso del 2019, in cui l’equipaggio della USS Omaha osservò un oggetto non identificato muoversi rapidamente per poi scomparire sotto la superficie dell’oceano al largo di San Diego.

Due bambini ed un ufo (Pixabay)
Due bambini ed un ufo (Pixabay FOTO) – www.aerospacecue.it

Ricerca scientifica e sicurezza nazionale

Gallaudet non è solo in questa sua indagine: è supportato da una rete di accademici, militari e funzionari riuniti nella fondazione Sol, un’organizzazione interessata a fare chiarezza su questi misteriosi eventi. La sua ambizione è quella di approfondire le indagini utilizzando un sottomarino telecomandato per esplorare un’anomalia rilevata sui fondali marini vicino alla costa della California.

Mentre Gallaudet e il suo team si concentrano sui misteri degli abissi, l’AARO continua a monitorare i fenomeni aerei sconosciuti e pubblica regolarmente rapporti su ciò che è stato osservato nei cieli sia dai militari che dai civili. Tuttavia, anche queste indagini non sono prive di controversie. Il recente passo indietro del direttore dell’AARO, che si è dimesso dopo aver subito minacce, ha scosso l’agenzia. Inoltre, un anno fa, il whistleblower David Grusch aveva rivelato al Congresso l’esistenza di programmi segreti volti a recuperare relitti di Ufo schiantati, aumentando l’interesse su questo campo di ricerca.