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Pericolo mortale sulla ISS | I batteri si sono evoluti e sono diventati più forti e resistenti: la minaccia è dietro l’angolo

Immagine della Stazione Spaziale Internazionale (Pixabay)

Immagine della Stazione Spaziale Internazionale (Pixabay FOTO) - www.aerospacecue.it

Batteri più resistenti: la nuova minaccia spaziale che potrebbe rivoluzionare la nostra comprensione della microbiologia e della salute umana.

I batteri sono microrganismi unicellulari che appartengono al regno dei procarioti. Sono estremamente diversi e possono adattarsi a una vasta gamma di ambienti, dai suoli agli oceani, fino all’interno di organismi viventi. Le loro dimensioni variano da 0,5 a 5 micrometri, e possono presentarsi in diverse forme, tra cui cocchi (sferici), bacilli (a forma di bastoncino) e spirilli (a spirale).

Una delle caratteristiche principali dei batteri è la loro capacità di riprodursi rapidamente attraverso un processo chiamato scissione binaria. In condizioni favorevoli, un singolo batterio può generare milioni di discendenti in poche ore. Questa rapida proliferazione consente loro di colonizzare nuovi ambienti e di adattarsi rapidamente ai cambiamenti.

La resistenza dei batteri deriva da vari fattori, tra cui la loro struttura cellulare e i meccanismi di difesa. Molti batteri possiedono una parete cellulare rigida che li protegge da condizioni ambientali avverse, come temperature estreme e sostanze chimiche nocive.

Possono acquisire resistenza attraverso mutazioni genetiche e scambi di materiale genetico tra diversi ceppi. Questo fenomeno, noto come trasferimento genico orizzontale, permette loro di sviluppare nuove capacità, come la resistenza agli antibiotici, il che rappresenta una sfida significativa per la salute pubblica e la medicina moderna.

Batteri in orbita e la loro evoluzione

I batteri ci accompagnano ovunque, e la Stazione Spaziale Internazionale (ISS) non fa eccezione. Le ricerche condotte dagli scienziati del Jet Propulsion Laboratory della NASA hanno rivelato che i microrganismi presenti sulla ISS si stanno adattando alle condizioni uniche dello spazio. Da oltre un decennio, i ricercatori stanno raccogliendo e analizzando campioni per monitorare eventuali cambiamenti e garantire la sicurezza degli astronauti. Le loro scoperte evidenziano come i batteri che vivono in microgravità stiano mutando e sviluppando tratti distintivi rispetto ai loro omologhi terrestri.

Nel recente studio di Kasthuri Venkateswaran e colleghi, sono state isolate varie specie batteriche, tra cui Microbacterium mcarthurae e Paenibacillus vandeheii. Questi microrganismi hanno dimostrato che le sfide ambientali dello spazio stanno selezionando batteri che possiedono proteine ed adattamenti particolari, come una maggior efficienza nella riparazione del DNA. Tali adattamenti sembrano conferire loro una maggiore resilienza alle radiazioni e alla microgravità, suggerendo che la vita in orbita possa influenzare profondamente il comportamento e la fisiologia dei batteri.

Illustrazione di un gran numero di batteri (Pixabay)
Illustrazione di un gran numero di batteri (Pixabay FOTO) – www.aerospacecue.it

Rischi e opportunità dei batteri spaziali

Un aspetto che ha suscitato particolare preoccupazione tra gli esperti è l’emergere di tratti patogeni in alcune delle specie batteriche analizzate. Sono stati identificati geni associati alla virulenza, che possono migliorare la capacità dei batteri di eludere il sistema immunitario e resistere ai disinfettanti. Inoltre, si è osservato che questi microbi hanno la capacità di formare biofilm, rendendoli più resistenti agli agenti antimicrobici, il che potrebbe rappresentare una sfida per la salute degli astronauti.

Anche se attualmente non ci sono allarmi riguardo a rischi immediati per gli astronauti, è chiaro che la comprensione di come questi batteri si adattano allo spazio è fondamentale, soprattutto in vista di future missioni spaziali di lunga durata. La prevenzione della proliferazione batterica e la possibilità di sviluppare nuovi farmaci mirati potrebbero diventare priorità. Gli scienziati avvertono, però, che questi superbatteri potrebbero anche rivelarsi una risorsa preziosa, aprendo la strada a nuove scoperte nella biotecnologia.