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Nuova missione spaziale per conquistare Marte | Alla Cina non basta più il nostro Pianeta: ora vuole espandersi nello Spazio

Illustrazione della superficie di Marte (Pixabay)

Illustrazione della superficie di Marte

La Cina svela il piano ambizioso per avvicinarsi sempre di più alla conquista di Marte e dominare l’esplorazione spaziale.

L’esplorazione spaziale cinese ha fatto passi da gigante negli ultimi decenni, affermandosi come uno dei principali attori sulla scena internazionale. L’agenzia spaziale cinese (CNSA) ha avviato una serie di missioni ambiziose che vanno dall’esplorazione lunare, come la missione Chang’e, all’invio di sonde verso Marte e pianeti più lontani. Il programma spaziale della Cina si distingue per la sua rapidità di avanzamento e per il continuo sviluppo di tecnologie all’avanguardia, posizionando il Paese come una potenza emergente nello spazio.

Uno dei primi successi è stata la missione Chang’e, che ha segnato l’inizio dell’esplorazione lunare cinese. Nel 2019, con Chang’e-4, la Cina è diventata il primo paese a far atterrare un rover sul lato oscuro della Luna. Queste missioni non solo hanno portato a una maggiore comprensione della superficie lunare, ma hanno anche permesso di testare nuove tecnologie per future esplorazioni nello spazio profondo. Il programma Tianwen rappresenta un altro pilastro dell’esplorazione spaziale cinese.

Tianwen-1, la prima missione interplanetaria della Cina, è stata lanciata nel 2020 e ha portato con successo un rover su Marte. La missione ha segnato una svolta, dimostrando la capacità della Cina di competere con le missioni spaziali più avanzate. Le missioni successive, Tianwen-2 e Tianwen-3, mirano rispettivamente a raccogliere campioni da un asteroide e a riportare campioni marziani sulla Terra, consolidando il ruolo della Cina nell’esplorazione del Sistema solare.

Oltre alle missioni robotiche, la Cina sta investendo nello sviluppo della stazione spaziale Tiangong, con l’obiettivo di stabilire una presenza permanente nello spazio. Tiangong offre una piattaforma per condurre esperimenti scientifici di lunga durata e sarà cruciale per preparare future missioni umane verso la Luna e Marte. Questo ambizioso programma spaziale riflette il desiderio della Cina di raggiungere una leadership globale nell’esplorazione spaziale e di contribuire allo sviluppo delle scienze spaziali a livello mondiale.

Tianwen-3: la nuova frontiera della ricerca su Marte

La missione Tianwen-3, prevista per il lancio alla fine del 2028, mira a prelevare e riportare sulla Terra campioni da Marte entro il 2031. Il progetto prevede l’invio di due razzi Lunga Marcia 5: uno trasporterà l’orbiter e il returner, mentre l’altro porterà il lander e l’ascender. Il lander sarà dotato di una trivella per estrarre campioni da diverse profondità e di un drone per esplorare aree distanti in modo rapido. Dopo la raccolta, i campioni marziani verranno collocati in una capsula che sarà lanciata in orbita marziana dal razzo ascender.

L’orbiter raccoglierà la capsula e la trasporterà verso la Terra. Questa missione rappresenta un’importante evoluzione rispetto alle attuali metodologie di studio dei campioni marziani, offrendo per la prima volta l’opportunità di analizzare direttamente materiali raccolti in loco.

Illustrazione di una missione spaziale cinese (CGTN)
Illustrazione di una missione spaziale cinese (CGTN FOTO) – www.aerospacecue.it

La Cina si spinge oltre: le prossime missioni per esplorare nuovi orizzonti

Una trivella appositamente progettata per prelevare campioni a diverse profondità permetterà di condurre ricerche scientifiche approfondite sul terreno marziano. Questa operazione rappresenta un passo avanti nelle tecnologie di esplorazione, offrendo nuove possibilità per la comprensione della geologia e della storia climatica di Marte, grazie alla diversità dei campioni estratti.

Oltre alla missione Tianwen-3, la Cina ha pianificato altre missioni spaziali ambiziose, come Tianwen-2, che preleverà campioni da un asteroide nel 2025, e Tianwen-4, destinata all’esplorazione di Giove e dei suoi satelliti nel 2030. Queste missioni contribuiranno a espandere le conoscenze umane su corpi celesti finora studiati solo a distanza.