Home » La missione Polaris Dawn è tornata sulla Terra con successo
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Polaris Dawn DPixabay - www.aerospacecue.it

Polaris Dawn è stato un successo per gli scienziati e forse anche l’esordio del turismo spaziale, perché a passeggiare sono stati due astronauti non professionisti.

Polaris Dawn è andata a buon fine! La missione si è svolta ieri, 15 settembre, per una durata di 15 minuti che cambieranno la Storia del mondo. Infatti, per la prima volta una compagnia aerea spaziale, la SpaceX, ha messo a disposizione la possibilità di effettuare una passeggiata nello Spazio a due astronauti completamente inesperti, che non fanno questo per lavoro e non hanno la formazione militare e scientifica che di solito si richiede a chi viaggia nello Spazio. Una volta completata la missione, i fortunati astronauti amatoriali si sono ritrovati nel mare del Golfo del Messico alle 07:36 ore GMT.

Polaris Dawn, i dettagli della missione

Organizzata dal miliardario Jared Isaacman, la missione Polaris Dawn ha previsto quattro persone di equipaggio, tra cui lo stesso Isaacman. Il lancio era previsto nel 2022, ma i problemi tecnici che si sono affrontati hanno costretto a rimandare tutto al 2024. L’attesa ne è valsa la pena per i due astronauti amatoriali primi a fare una passeggiata nello Spazio nell’ottica del turismo spaziale. il problema principale è stata la tuta spaziale, che si doveva rifare da zero per consentire la camminata nello Spazio in sicurezza. Una volta risolta questa problematica, la missione era pronta al via. Anche i giornalisti della CBS che si trovavano nella base della SpaceX si sono dichiarati emozionati per quanto è accaduto sotto i loro occhi. L’equipaggio comprendeva 2 ingegneri e un comandante dell’Aeronautica americana.

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Polaris Dawn Pixabay – www.aerospacecue.it

La missione è stata un successo per gli esperti, ecco perché

Il razzo spaziale ha raggiunto la vetta di 870 miglia, pari a 1.400 chilometri. Quindi oltre a essere una delle prime missioni che prevede astronauti non specializzati, la Polaris Dawn si ricorderà anche per aver raggiunto l’altezza più importante nell’atmosfera terrestre fino a questo momento. Per poter consentire la camminata nello Spazio con la nuova tuta, però, è stato necessario far scendere di quota l’astronave, a circa metà delle miglia dal punto più ampio, cioè 454 miglia. Per potersi preparare al meglio, gli astronauti hanno dovuto fare degli esercizi di respirazione di 2 giorni e rimuovere l’azoto dal loro sangue. Il motivo è semplice: l’azoto fuoriesce dal sangue quando la pressione molto forte. Questo avviene in profondità anche in mare. Eliminando l’azoto in anticipo e in sicurezza, gli astronauti evitano la malattia da decompressione.

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Polaris Down Pixabay – www.aerospacecue.it

Ci saranno altre missioni e come sarà il futuro del turismo spaziale?

Il futuro è nello Spazio, sia nel privato che nel pubblico. Se da un lato sono nate compagnie private che hanno come obiettivo quello di offrire il turismo spaziale in futuro, dall’altro il mondo pubblico e militare continua le missioni concentrate sulla ricerca. Gli appassionati ricordano senz’altro le missioni spaziali americane e cinesi che prevedono il prelevamento e l’analisi di materiali su Marte attraverso robot progettati per l’occasione. Il passo della Polaris Dawn è importante perché finalmente persone comuni hanno potuto viaggiare nello Spazio, senza sostare semplicemente in orbita, come nella missione di Jeff Bezos di Amazon. Anche in quel caso si fece un importante passo avanti, consentendo a persone comuni di essere materialmente nello Spazio a bordo di una stazione di una compagnia privata.

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Polaris Dawn Pixabay – www.aerospacecue.it