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Su Marte c’é l’acqua | Svelato un fiume lunghissimo che scende giù da 5000 metri d’altezza: è corsa agli scavi – FOTO

Marte, il pianeta rosso

Marte, il pianeta rosso (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Il rover Curiosity ha compiuto una scoperta epocale: su Marte è presente un lunghissimo fiume, le foto sono sorprendenti. 

Tre miliardi di anni sono un tempo quasi inconcepibile per la mente umana, ma è proprio in questo arco temporale che sono avvenuti eventi straordinari su pianeti lontani. Oggi, la scienza ci permette di gettare uno sguardo verso epoche così remote, grazie all’uso di strumenti avanzati e missioni esplorative. Marte, il Pianeta Rosso, è uno degli obiettivi principali della nostra ricerca di segni di vita passata e di cambiamenti geologici significativi.

Le missioni spaziali ci hanno insegnato che Marte, un tempo, non era il deserto freddo e polveroso che conosciamo oggi. L’acqua, elemento essenziale per la vita, scorreva su questo pianeta, modellando il suo paesaggio. Montagne, valli e letti di fiumi raccontano una storia che risale a miliardi di anni fa, una storia che stiamo ancora cercando di comprendere. Le tracce lasciate da antichi laghi e ruscelli sono oggi visibili come monumenti naturali di un’era passata.

Nel corso degli anni, varie missioni robotiche sono state inviate su Marte per esplorare questi segreti nascosti sotto la superficie. Il rover Curiosity, in particolare, ha svolto un ruolo cruciale in queste scoperte, permettendo agli scienziati di raccogliere informazioni fondamentali sui cambiamenti climatici e geologici di Marte. Questo piccolo esploratore, attrezzato con una serie di strumenti sofisticati, ha già rivelato numerosi indizi su come il pianeta sia passato da un ambiente umido a uno secco.

Ogni passo avanti in queste missioni rappresenta un progresso verso la comprensione del passato di Marte. Le aree montuose del pianeta offrono una finestra temporale unica, mostrando come il paesaggio si sia evoluto nel corso di miliardi di anni. Man mano che la ricerca avanza, nuove scoperte alimentano l’interesse e la curiosità degli scienziati, avvicinandoci sempre di più alla risoluzione dei misteri marziani.

La missione del rover Curiosity

Dal 2014, il rover Curiosity della NASA ha iniziato la sua risalita di Monte Sharp, una montagna alta circa 5 chilometri situata nel cuore del cratere Gale. Durante questa salita, ha scoperto prove di antichi fiumi e laghi che un tempo esistevano sulla superficie di Marte. Ogni strato geologico della montagna rappresenta un’epoca diversa della storia marziana, permettendo agli scienziati di tracciare l’evoluzione del pianeta.

Una delle scoperte più affascinanti è quella della cresta di Gediz Vallis, una formazione geologica che testimonia gli ultimi momenti umidi del pianeta. Questa cresta è stata plasmata da flussi di detriti che trasportarono fango e rocce lungo il fianco del monte. Gediz Vallis rappresenta una delle formazioni geologiche più giovani che Curiosity studierà, offrendo una visione unica degli eventi che hanno modellato la montagna.

Gediz Vallis fiume su marte
Veduta aerea di Gediz Vallis (Jet Propulsion Laboratory – NASA foto) – www.aerospacecue.it

Le immagini e le scoperte recenti

Il 14 agosto, dopo anni di tentativi e sfide tecniche, Curiosity ha finalmente raggiunto la tanto attesa cresta di Gediz Vallis. Questa zona, cruciale per lo studio della storia geologica di Marte, è stata catturata in un magnifico mosaico panoramico a 360 gradi ad altissima definizione.

Le immagini, ottenute grazie alla fotocamera Mastcam del rover, sono il risultato di ben 136 scatti che, una volta assemblati, offrono una visione completa e dettagliata dell’area circostante. Si tratta di un traguardo significativo per la missione, poiché rappresenta una delle salite più difficili affrontate dal rover lungo il Monte Sharp, una montagna alta 5 chilometri che Curiosity sta esplorando dal 2014.