Problemi per astronauti dopo missioni spaziali | Il metodo per migliorare il loro stato di salute ha a che fare con la ‘morte’
Un innovativo metodo di allenamento permetterà agli astronauti di correre lungo pareti verticali durante le missioni lunari.
Atterrare sulla Luna è stato uno degli eventi più significativi della storia dell’esplorazione spaziale. L’uomo, per la prima volta nel 1969, ha posato il piede su un corpo celeste diverso dalla Terra, aprendo nuove prospettive per la conoscenza scientifica e l’espansione dell’umanità nello spazio. Quell’impresa, pur essendo incredibile, rappresentava solo l’inizio di un lungo cammino verso la colonizzazione e la permanenza a lungo termine sul nostro satellite.
Da allora, diverse missioni hanno portato astronauti e strumenti scientifici sulla Luna, ma il ritorno con un progetto stabile è ancora in fase di sviluppo. Oggi, con il programma Artemis della NASA, l’obiettivo è rendere la presenza umana sulla Luna una realtà duratura. Questo rappresenta una sfida non solo tecnologica, ma anche biologica, poiché il corpo umano non è progettato per funzionare in condizioni di gravità ridotta.
Vivere sulla Luna per lunghi periodi presenta infatti numerosi rischi per la salute degli astronauti. In assenza di una gravità significativa, il corpo umano subisce l’indebolimento dei muscoli, la perdita di densità ossea e diversi problemi legati alla circolazione e al controllo neuromotorio. Per evitare tali effetti, sono necessari regolari programmi di esercizio fisico che simulino le condizioni terrestri.
In questo contesto, un team di ricercatori dell’Università degli Studi di Milano ha sviluppato un nuovo metodo di allenamento che potrebbe rivoluzionare la preparazione fisica degli astronauti durante le loro missioni sulla Luna.
Correre in microgravità
Il problema principale sulla Luna è la mancanza di gravità sufficiente per permettere movimenti naturali come correre. Infatti, un astronauta che cercasse di correre sulla sua superficie finirebbe per saltellare più che avanzare. La soluzione proposta dai ricercatori è di far correre gli astronauti orizzontalmente lungo la parete interna di un cilindro di 10 metri di diametro, simile ai “wall of death” (Muro della morte) utilizzati dai motociclisti acrobatici.
I test condotti hanno utilizzato volontari sospesi tramite imbragature speciali che simulavano la gravità lunare, riducendo il loro peso di circa cinque sesti. Questo sistema permette agli astronauti di generare una gravità artificiale laterale, mantenendo un allenamento fisico adeguato anche in assenza di una gravità significativa.
Nuove soluzioni per il benessere fisico
Grazie a questo innovativo sistema, basteranno due brevi sessioni di allenamento al giorno per mantenere in salute gli astronauti durante le loro missioni lunari. L’idea di utilizzare le pareti dei moduli abitativi, previsti di forma circolare, permetterà di ridurre al minimo l’ingombro e ottimizzare lo spazio. Correre lungo la parete verticale del cilindro non solo stimolerà il sistema muscolare e osseo, ma coinvolgerà anche il senso dell’equilibrio, migliorando il controllo neuromotorio.
Questa soluzione, testata con successo, rappresenta un importante passo avanti per le missioni spaziali di lunga durata. Garantire il benessere fisico degli astronauti non solo previene gravi complicazioni mediche, ma aumenta anche le loro prestazioni complessive, facilitando il successo delle operazioni sul suolo lunare.