Alieni, vivono sul nostro Pianeta, ma non preferiscono la terraferma | La rivelazione di questo Ufficiale mette i brividi
Abbiamo sempre guardato nel posto sbagliato: la rivelazione shock dell’Ufficiale che avverte della presenza degli alieni nell’oceano.
Da decenni, l’argomento degli Ufo è stato al centro di dibattiti tra appassionati di fantascienza e ricercatori che inseguono il confine tra mito e realtà. Le indagini su fenomeni inspiegabili, sia in cielo che sulla terra, hanno alimentato l’immaginario collettivo, trasformando ipotesi astratte in inchieste concrete. L’idea che non siamo soli nell’universo continua a suscitare interesse, portando a una continua evoluzione del modo in cui si affronta questo tema.
Negli ultimi tempi, la terminologia utilizzata per descrivere questi fenomeni si è aggiornata. Quello che un tempo era noto semplicemente come “Ufo”, oggi viene indicato con l’acronimo “Uap” (Unidentified Aerial Phenomena), per includere qualsiasi evento inspiegabile osservato nei cieli, oltre ai classici “dischi volanti”. Questi fenomeni non identificati hanno stimolato un crescente interesse scientifico, tanto che istituzioni prestigiose come la Nasa e il Pentagono hanno iniziato a investigare con maggiore attenzione.
Il Pentagono ha persino istituito un’unità specifica, chiamata Aaro, dedicata alla raccolta di prove e alla pubblicazione di rapporti dettagliati sugli avvistamenti. Gli Uap, un tempo considerati esclusivamente parte del mondo della fantascienza, sono entrati di diritto nei dossier governativi, e le autorità militari continuano a raccogliere testimonianze da piloti e cittadini comuni. Questi report alimentano sia la curiosità del pubblico che la preoccupazione di chi lavora per la sicurezza nazionale.
Ora, però, la questione sembra prendere una nuova direzione. Se fino a pochi anni fa gli occhi erano rivolti solo al cielo, oggi le ricerche potrebbero essere estese anche alle profondità marine, esplorando la possibilità che ci siano segreti nascosti anche sotto l’acqua.
Nuovi sviluppi verso le profondità del mare
Secondo le ultime informazioni, un ex ufficiale dell’intelligence statunitense ha portato alla luce nuove rivelazioni su possibili veicoli non identificati nelle acque degli oceani. Timothy Gallaudet, ex direttore del Noaa e contrammiraglio della Marina Usa, ha iniziato a concentrare le sue ricerche sugli oggetti sommersi non identificati (Uso), spostando il focus dell’indagine dalle stelle agli abissi marini.
Gallaudet ha raccolto numerose testimonianze di marinai e sommergibilisti, che riferiscono di aver avvistato strani veicoli sottomarini, spesso dotati di velocità straordinarie, simili a quelli documentati nel 2019 dalla USS Omaha, al largo delle coste di San Diego. Questo tipo di fenomeni potrebbe rappresentare una nuova frontiera nella ricerca di spiegazioni a eventi anomali.
Il lavoro di Gallaudet e le indagini del Pentagono
Gallaudet ha deciso di proseguire la sua indagine con l’aiuto di un sottomarino telecomandato, per esplorare un’area anomala rilevata sui fondali californiani, che potrebbe nascondere prove di attività sconosciute. La sua ricerca, sostenuta dalla fondazione Sol, composta da accademici, ex militari e funzionari governativi, mira a fornire una spiegazione scientifica a questi eventi misteriosi.
Questo lavoro si aggiunge ai già numerosi sforzi compiuti dalla Difesa Usa per far luce su questi fenomeni inspiegabili, e potrebbe aprire nuove strade per indagare non solo il cielo, ma anche le profondità degli oceani. Un luogo che non era mai stato preso in considerazione e che potrebbe nascondere i veri misteri su cui l’uomo indaga da sempre.