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Verso immagini molto più dettagliate dei buchi neri (e perfino a colori!)

Un nuovo progetto ha permesso di raggiungere una risoluzione mai vista prima per le immagini dei buchi neri. 

L’astronomia ha sempre cercato di svelare i misteri del cosmo, spingendosi verso l’ignoto con strumenti sempre più sofisticati. Tra le sfide più affascinanti, l’osservazione dei buchi neri rappresenta uno dei traguardi più ambiziosi. Questi oggetti, che sfidano le leggi della fisica così come le conosciamo, sono circondati da un’aura di mistero. La loro capacità di piegare lo spazio e il tempo rende il loro studio una continua sfida tecnologica.

Nel 2019, il mondo fu testimone di un risultato straordinario: la prima immagine di un buco nero, realizzata grazie al lavoro del Event Horizon Telescope (EHT). Questo momento segnò una tappa storica, ma il cammino verso una comprensione più chiara di questi fenomeni non si è mai arrestato. Da allora, gli scienziati hanno cercato di perfezionare le tecniche per ottenere immagini ancora più nitide e rivelatrici, in grado di svelare dettagli mai visti prima.

A fare la differenza è stato il progresso nelle tecnologie di osservazione. Collegare telescopi sparsi in diverse parti del mondo ha permesso di creare una sorta di telescopio virtuale grande quanto la Terra stessa, ma questo non era ancora sufficiente. L’obiettivo successivo era migliorare la risoluzione delle immagini, andando oltre i limiti raggiunti fino a quel momento.

Una delle chiavi per raggiungere questo scopo è stata l’osservazione di lunghezze d’onda più corte. Le onde radio, che costituiscono la base dell’osservazione dei buchi neri, devono essere catturate a una precisione incredibile. Ridurre la lunghezza d’onda permette di affinare l’immagine, ma richiede anche una tecnologia estremamente avanzata per superare ostacoli tecnici e atmosferici.

Verso una risoluzione mai vista prima

Recentemente, un nuovo passo avanti è stato compiuto grazie alla collaborazione tra l’EHT e l’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA), che ha permesso di raggiungere una risoluzione senza precedenti. Questo progetto ha portato a osservazioni a una lunghezza d’onda di 0,87 mm, un valore che ha permesso di ottenere immagini circa 50% più dettagliate rispetto al passato.

Grazie a questa risoluzione avanzata, gli scienziati possono finalmente avvicinarsi a una rappresentazione molto più chiara della zona intorno all’orizzonte degli eventi. Le immagini dei buchi neri nel cuore della galassia M87 e di Sagittario A*, il buco nero al centro della nostra Via Lattea, potrebbero presto rivelare dettagli inediti.

Immagine ad alta risoluzione di un buco nero supermassiccio (Medeiros et. al. 2023 foto) – www.aerospacecue.it

Immagini più dettagliate e a colori

Le nuove osservazioni potrebbero cambiare radicalmente il modo in cui comprendiamo i buchi neri. Grazie al confronto tra lunghezze d’onda diverse, sarà possibile non solo perfezionare le immagini, ma anche cogliere dettagli come il colore e le sfumature di luce.

Ciò permetterà agli scienziati di distinguere tra gli effetti della gravità e quelli dei campi magnetici. Questa nuova “visione a colori” aprirà la strada a nuove scoperte, offrendo una finestra ancora più chiara sul comportamento di questi misteriosi e affascinanti giganti cosmici.