Spazzatura cosmica, finalmente c’é qualcuno che ci pensa: arrivata l’arma laser che la disintegrerà | Il problema, però, è farne buon uso
Il laser è una delle tecnologie più rivoluzionarie del XX secolo, con applicazioni che spaziano dalla medicina alla comunicazione, dall’industria all’arte.
Il termine “laser”, acronimo di “Light Amplification by Stimulated Emission of Radiation”, si riferisce a un dispositivo in grado di emettere luce coerente, altamente concentrata in un fascio stretto e ben definito. Da quando Theodore Maiman realizzò il primo laser nel 1960, la tecnologia ha evoluto notevolmente, trovando impieghi sempre più sofisticati.
Storicamente, l’idea alla base del laser nasce dalla teoria della meccanica quantistica, con Albert Einstein che ne propose i principi teorici già nel 1917. Tuttavia, solo negli anni ’50 gli scienziati cominciarono a concretizzare queste teorie in dispositivi pratici.
Inizialmente, il laser venne visto come una curiosità scientifica, ma presto si rivelò uno strumento di grande importanza, soprattutto nelle telecomunicazioni e nella medicina, dove ha permesso progressi come la chirurgia non invasiva e le comunicazioni su fibra ottica.
Nel corso degli anni, l’uso del laser si è esteso a settori sempre nuovi e diversi. Nelle telecomunicazioni, i laser sono fondamentali per la trasmissione dei dati su grandi distanze attraverso fibre ottiche. In ambito industriale, vengono utilizzati per il taglio e la saldatura di materiali con una precisione impensabile con altri strumenti. Anche nel settore militare, i laser hanno trovato applicazioni significative, come i sistemi di puntamento e difesa. Non meno importante è il loro impiego nel campo della ricerca scientifica, dove i laser vengono utilizzati per esplorare le proprietà della materia a livello atomico.
Il progetto innovativo di EX-Fusion
Ma il potenziale dei laser non si esaurisce qui. Con l’avanzare della tecnologia, si sono aperti nuovi orizzonti, inclusi progetti per l’esplorazione spaziale e la rimozione dei detriti in orbita.
L’importanza di sviluppare sistemi per affrontare la crescente minaccia dei detriti spaziali è sempre più riconosciuta, poiché questi oggetti abbandonati rappresentano un pericolo reale per le missioni operative e per la Stazione Spaziale Internazionale. Nel tentativo di affrontare questo problema, la startup EX-Fusion di Osaka ha presentato un progetto all’avanguardia per la rimozione dei detriti spaziali.
Una soluzione terrestre per un problema spaziale
Collaborando con EOS Space Systems, la startup mira a sviluppare un sistema laser basato a terra che possa eliminare gli oggetti in disuso nell’orbita terrestre. Il loro approccio sfrutta un laser pulsato, capace di rallentare i detriti al punto da farli rientrare nell’atmosfera e bruciare.
L’idea di EX-Fusion è unica: installare il sistema presso l’EOS Space Observatory vicino a Canberra e iniziare a tracciare i detriti spaziali più piccoli, difficilmente rilevabili. Se il progetto avrà successo, potrebbe offrire una soluzione pratica alla congestione orbitale, aprendo la strada a una nuova era di gestione responsabile dello spazio.