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Plutone, mai stati così vicini | Quello che è stato scoperto è sorprendente: c’é la video testimonianza che mette i brividi

Le montagne di Plutone

Le montagne di Plutone (Wonder of Sciences foto) - www.aerospacecue.it

La missione New Horizons ha fornito dettagli incredibili su Plutone e Caronte e ha aperto nuove frontiere per l’esplorazione della fascia di Kuiper e oltre.

Uno dei corpi celesti più affascinanti è Plutone. Scoperto nel 1930 dall’astronomo Clyde Tombaugh, questo pianeta nano ha catturato la nostra immaginazione per decenni. Situato nella fascia di Kuiper, Plutone ha una distanza media dal Sole di circa 5.9 miliardi di chilometri, rendendolo uno degli oggetti più remoti del nostro sistema solare.

Con un diametro di circa 2.377 chilometri, Plutone è più piccolo della nostra Luna, ma ha una composizione molto diversa. È costituito principalmente da ghiaccio e roccia, e la sua superficie presenta una varietà di terreni, da pianure ghiacciate a montagne che si innalzano per chilometri.

Composta principalmente da azoto, con tracce di metano e monossido di carbonio, l’atmosfera di Plutone subisce cambiamenti significativi con le stagioni, che durano decenni terrestri. Quando Plutone si avvicina al Sole, il ghiaccio sulla sua superficie sublima, creando un’atmosfera temporanea che poi si ricongela quando il pianeta si allontana.

Nel 2006, Plutone è stato declassato a pianeta nano dall’Unione Astronomica Internazionale, una decisione che ha suscitato dibattiti. Tuttavia, questo non ha diminuito l’interesse degli scienziati per questo lontano corpo celeste. Al contrario, la missione New Horizons della NASA, lanciata nel 2006, è stata progettata per esplorare Plutone e la fascia di Kuiper.

Una nuova prospettiva grazie a New Horizons

Il 14 luglio 2015, la sonda New Horizons ha effettuato uno storico sorvolo di Plutone, inviando immagini e dati senza precedenti. Tra le foto più spettacolari c’è quella ottenuta con la Ralph/Multispectral Visual Imaging Camera (MVIC), che mostra Plutone in una fantastica retroilluminazione solare. Questa immagine mette in risalto i vari terreni del pianeta nano e la sua atmosfera estesa, offrendo uno sguardo dettagliato sui paesaggi plutoniani.

La scena, che misura 1.250 chilometri di diametro, ci permette di apprezzare le intricate caratteristiche della superficie di Plutone, da pianure lisce a catene montuose frastagliate. La retroilluminazione del Sole fornisce una visione unica delle ombre e delle luci. Questo sorvolo, a oltre 6 miliardi di chilometri dalla Terra, ha arricchito enormemente la nostra comprensione di Plutone.

Le montagne di Plutone
Le montagne di Plutone (Wonder of Science foto) – www.aerospacecue.it

Le sorprese di Caronte

Non meno affascinante è Caronte, il più grande satellite di Plutone. Con un raggio di circa 606 chilometri, Caronte è metà del diametro di Plutone, e insieme formano un sistema planetario doppio unico nel nostro sistema solare. Caronte completa un’orbita attorno a Plutone ogni 6,4 giorni terrestri ed è in rotazione sincrona con il pianeta nano, mostrando sempre la stessa faccia.

Ciò che distingue Caronte dalla nostra Luna è la sua posizione sull’orbita geostazionaria di Plutone, risultando visivamente immobile nel cielo del pianeta nano. Questo fenomeno, noto come blocco delle maree, aggiunge un ulteriore strato di complessità e meraviglia.