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Pianeti, ‘questo è troppo grosso, che ci fa lì?’ | Esperti sconcertati dalle sue dimensioni: non dovrebbe proprio esistere

Rappresentazione della nascita di un pianeta

Un pianeta che non dovrebbe essere lì (Depositphotos foto) - www.aerospacecue.it

Un pianeta enorme che non dovrebbe essere dove si trova. Gli scienziati cercano di spiegarsi le cause.

Gli esopianeti sono pianeti che orbitano attorno a stelle diverse dal nostro Sole. La scoperta di questi corpi celesti ha rivoluzionato la nostra comprensione dell’universo e della possibilità di vita al di fuori del Sistema Solare. Da quando il primo esopianeta è stato individuato nel 1992, gli scienziati hanno identificato migliaia di questi mondi.

La ricerca degli esopianeti ha portato a risultati sorprendenti, rivelando una varietà di mondi che vanno dai giganti gassosi simili a Giove ai piccoli pianeti rocciosi come la Terra. Alcuni di questi esopianeti si trovano nella cosiddetta “zona abitabile” della loro stella, dove le condizioni potrebbero essere favorevoli alla presenza di acqua liquida e, quindi, potenzialmente alla vita.

Le tecniche utilizzate per scoprire gli esopianeti includono il metodo del transito, in cui gli scienziati osservano la diminuzione della luminosità di una stella quando un pianeta passa davanti ad essa, e il metodo della velocità radiale, che misura le oscillazioni della stella causate dall’attrazione gravitazionale di un pianeta in orbita.

Il telescopio spaziale Kepler, lanciato dalla NASA nel 2009, ha giocato un ruolo fondamentale nella scoperta di nuovi esopianeti, identificandone migliaia durante la sua missione. Attualmente, il telescopio spaziale TESS (Transiting Exoplanet Survey Satellite) sta continuando questa missione, cercando esopianeti attorno alle stelle più vicine a noi.

I pianeti gassosi

Le nane rosse, stelle più piccole e fredde del nostro Sole, rappresentano un’area di particolare interesse nella ricerca degli esopianeti. Queste stelle sono molto comuni nella nostra galassia e spesso ospitano pianeti. Tuttavia, la formazione di giganti gassosi attorno a nane rosse è considerata rara.

La formazione dei pianeti gassosi avviene nel disco protoplanetario di gas e polvere che circonda le giovani stelle. Secondo le attuali teorie, la formazione di questi pianeti richiede la presenza di un nucleo roccioso massiccio, attorno al quale si accumula gas. Questo processo è delicato e può essere influenzato da vari fattori.

Rappresentazione di un pianeta gigante
Un pianeta che non dovrebbe essere lì (Katherine Cain/Carnegie Institution for Science) foto) – www.aerospacecue.it

Una scoperta che sfida le teorie attuali

Recentemente, è stato scoperto un pianeta che sfida le attuali teorie sulla formazione dei giganti gassosi. Il telescopio spaziale TESS della NASA ha individuato un pianeta delle dimensioni di Giove, TOI-5205b, in orbita attorno a una nana rossa chiamata TOI-5205. Questa scoperta è stata confermata da osservatori a terra e rappresenta un enigma per gli scienziati.

La coppia formata dalla nana rossa TOI-5205 e dal suo pianeta TOI-5205b è sorprendente. Secondo le teorie attuali, una stella così piccola e fredda non dovrebbe essere in grado di formare un pianeta delle dimensioni di Giove. Questa scoperta mette in discussione le nostre conoscenze sulla formazione dei pianeti gassosi e apre nuove prospettive per la ricerca astronomica.