Il Sole è un puntino minuscolo a confronto | Scoperto un buco nero enorme pronto ad inghiottirci tutti: sarà il buio cosmico – FOTO
Un buco nero suermassiccio che ha tenuto tutti con il fiato sospeso nel 2019 è stato nuovamente immortalato.
La differenza tra buchi neri e buchi neri supermassicci è fondamentale per comprendere la struttura e l’evoluzione delle galassie. I buchi neri sono oggetti celesti con una gravità così intensa che neanche la luce può sfuggire. Si formano quando stelle di grande massa esauriscono il loro combustibile nucleare e collassano su se stesse, creando una singolarità con densità infinita.
I buchi neri supermassicci, invece, hanno masse che possono superare miliardi di volte quella del Sole e si trovano al centro delle galassie. La storia della scoperta dei buchi neri risale agli inizi del XX secolo, quando gli scienziati iniziarono a teorizzare l’esistenza di oggetti così massicci da deformare lo spazio-tempo.
I buchi neri supermassicci presentano sfide uniche per gli astronomi. La loro origine rimane un mistero: potrebbero formarsi dall’aggregazione di buchi neri più piccoli o dall’accrescimento di enormi quantità di gas. Questi colossi sono responsabili di fenomeni energetici estremi, come i getti relativistici che possono estendersi per migliaia di anni luce.
La prima immagine di un buco nero è stata rivelata nel 2019 dal consorzio dell’Event Horizon Telescope (EHT), che ha catturato l’ombra del buco nero al centro della galassia Messier 87 (M87). Questa immagine, soprannominata “ciambella arancione”, ha rappresentato un traguardo storico nella fisica e nell’astronomia, confermando le teorie di Einstein.
La scoperta del buco nero al centro della galassia M87 e i suoi dettagli
M87, una galassia ellittica situata a circa 55 milioni di anni luce dalla Terra, è famosa per ospitare un buco nero supermassiccio al suo centro. Con una massa di circa 6,5 miliardi di volte quella del Sole, questo buco nero è uno degli oggetti più massicci mai scoperti. La galassia M87 è anche nota per i suoi intensi getti di plasma che emettono radiazioni ad altissima energia.
La recente immagine ad alta risoluzione di M87, ottenuta grazie all’uso di tecniche avanzate di machine learning, ha rivelato dettagli sorprendenti. L’immagine mostra un anello più sottile e luminoso di quanto precedentemente osservato, fornendo indizi cruciali su come il buco nero accresca materia e come la gravità deformi lo spazio-tempo intorno ad esso.
Il ruolo dell’Intelligenza Artificiale nell’analisi dei dati
La nuova immagine di M87 rappresenta un passo avanti significativo nella nostra comprensione dei buchi neri supermassicci. Utilizzando un algoritmo di apprendimento automatico chiamato “PRIMO”, i ricercatori sono riusciti a ricostruire i dati mancanti e a produrre un’immagine con una risoluzione senza precedenti.
Il ruolo dell’intelligenza artificiale in questa scoperta è stato cruciale. “PRIMO” ha permesso di analizzare migliaia di simulazioni di buchi neri, identificando pattern comuni e applicandoli ai dati reali.